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Aereo caduto, chiuso lo spazio aereo italiano ai Boeing 737 Max 8

Cristina Agostini
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L'Italia ha chiuso i cieli ai Boeing 737 Max 8, il modello identico a quello dell'Ethiopian Airlines che - per cause ancora da accertare - domenica 10 marzo è precipitato poco dopo il decollo provocando la morte di 157 persone, fra cui otto italiani. Dalle 21 di questa sera 12 marzo, visto il perdurare della mancanza di informazioni certe in merito alla dinamica dell'incidente  e del precedente avvenuto in ottobre in Indonesia, l'Enac - per motivi precauzionali - ha disposto la chiusura dello spazio aereo italiano a tutti i voli commerciali operati con aeromobili di questo tipo.   Leggi anche: Aereo caduto, lo scoop di Libero: minaccia in volo. Air Italy, una mega flotta dei Boeing 737 "difettosi" In accordo con quanto in corso in Europa, gli aeromobili di questo modello non possono più operare da e per gli aeroporti nazionali fino a nuove comunicazioni. Tutti i velivoli Boeing, e quindi anche i Boeing 737 MAX 8, sono certificati dalla FAA - Federal Aviation Administration, Ente americano per l'aviazione civile. Le certificazioni degli aeromobili che operano nelle flotte europee sono convalidate dall'Easa. L'Enac continuerà a seguire l'evolversi della situazione in contatto con l'Agenzia europea per la sicurezza aerea. L'Ente, inoltre, invita le compagnie aeree operative da e per gli aeroporti nazionali e che utilizzano tali velivoli a riprogrammare i voli cercando di ridurre al minimo i disservizi per i passeggeri, fornendo tutte le informazioni necessarie nel rispetto dei regolamenti comunitari di riferimento.  L'Italia si aggiunge alla Gran Bretagna - dove l'Authority che vigila sull'Aviazione civile britannica ha vietato a tutti i 737 MAX 8 di "arrivare, partire o sorvolare lo spazio aereo del Regno Unito" - la Germania, secondo quanto rende noto un portavoce del ministero dei Trasporti, l'Austria e la Francia con una nota della Direzione generale dell'aviazione civile (Dgac).  

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