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Carabiniere ucciso, il misterioso "omissis" su Sergio Brugiatelli: l'uomo al centro del mistero

Davide Locano
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Nel corso della conferenza stampa dell'Arma dei carabinieri sulla morte di Mario Cerciello Rega, il generale Francesco Gargaro ha affermato: "Spero di non sentire più la parola mistero o ombre". Certo è che su quanto accaduto quella maledetta notte, in cui i due americani hanno spezzato la vita del vice-brigadiere, restano ancora dei dubbi. Dei grossi dubbi. Uno dei quali riguarda l'uomo in bici, Sergio Brugiatelli, l'intermediario tra Elder Lee, Gabe Hjorth e il pusher che ha venduto loro l'aspirina. L'uomo a cui è stato rubato il borsello e che ha chiamato in causa le forze dell'ordine, delle quali pare essere in qualche modo una sorta di informatore. Il dubbio, nel dettaglio, riguarda il contenuto del borsello che gli è stato sottratto. Il diretto interessato, Brugiatelli, lo ha descritto così: "È in tela, nero, con due cerniere superiori e una sulla tasca inferiore. All'interno c' era il mio cellulare Nokia modello Ovetto, il codice fiscale, la carta di identità, una radiolina, le chiavi di casa, un portafogli di pelle nero con circa 30 euro, una camera d' aria per la bici, un gonfiatore e un cucchiaio". Insomma, non un contenuto che - almeno in linea teorica - valga i rischi che si è preso, esponendosi sia con le forze dell'ordine sia con i due teppisti. Ma il vero dubbio sorge perché nel verbale riportato dal gip, la descrizione di cosa contenesse il borsello, viene liquidata con un omissis. Gli inquirenti da par loro assicurano che quell'omissis indichi soltanto atti non rilevanti ai fini dell'indagine. Ma, in un clima di dubbi e sospetti come questo, una spiegazione simile non è sufficiente a placare dietrologie e fantasie sull'intera vicenda. Leggi anche: Le ultime parole di Cerciello Rega prima di morire

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