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Maturità, le tracce sul web

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"La versione è di Cicerone"

Silvia Tironi
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Oggi è il giorno della seconda prova per 500mila studenti italiani. Dopo la prova di italiano di ieri, oggi è la volta della prova di indirizzo: latino per il classico, matematica per lo scientifico. Prima ancora dell'inizio della prova, sui siti degli studenti erano state pubblicate le indiscrezioni sulle tracce. Indiscrezioni confermate subito dopo l'apertura delle buste. Alle 8.22 già rimbalzavano sui vari siti le prime voci su Cicerone. Il primo a riportare la notizia è Studenti.it, seguito da Studentville.it e Skuola.net. La conferma arriva alle 8,34: oltre all'autore, è indicato anche il brano, Rhetorica, De Officiis, libro primo, 88-89: il brano tratta dei doveri dell'uomo di Stato. che Alle 8.45 Skuola.net pubblicava anche la traduzione di latino. Per quanto riguarda il liceoScientifico, ordinamento tradizionale, due i problemi sottoposti agli studenti: uno riferito alsistema degli assi cartesiani ortogonali e uno geometrico, sui settoricircolari; un questionario di 10 domande completa la prova. Qualchesoluzione era disponibile online già a partire dalle 9,30. Il giallo della versione di latino erroneamente pubblicata ieri er qualche minuto sul sito del ministero è dunque svelato. La versione di latino è davvero un brano di Cicerone... Nonostante il divieto assoluto di portare a scuola cellulari o computer, una valanga di Sos è stata lanciata sul web dai maturandi. Pochi minuti dopo l'apertura delle buste con le prove, assieme alle prime segnalazioni delle tracce sono approdate sui siti studenteschi le richieste di aiuto dei ragazzi a conferma della maggiore difficoltà della prova di indirizzo rispetto allo scritto del primo giorno. «Gli studenti - dicono a Skuola.net - sono letteralmente impazziti: nonostante il divieto di uso dei cellulari, continuano ad arrivare in redazione le foto dei compiti via mms o via email con l'esplicita richiesta di aiuto. Ci sono pervenute tutte le tracce di matematica per lo scientifico (tradizionale, PNI, tecnologico), pedagogia, economia aziendale, informatica, alberghiero... insomma una valanga di disperati in cerca di un aiuto dalla Rete». Tanti i siti, da Skuola.it a Studentville, che stanno già pubblicando lo svolgimento della versione di latino e le soluzioni dei problemi per lo scientifico. A scanso di equivoci Skuola.net tiene a precisare che «non si può parlare di Maturità falsata, perchè le connessioni provenienti da cellulare non raggiungono nemmeno lo 0,5% del totale». L'errore anche quest'anno ci doveva scappare per forza. Questa volta è toccato alla traccia del liceo musicale: la sonata propostaai maturandi viene attribuita a Haydn. Invece è di Beethoven: sitratta dell'opera 14 n.2 Sol maggiore. Nel documento inoltre mancano leultime tre pagine. A denunciare il pasticcio è Mimmo Pantaleo, segretario dellaFederazione Lavoratori della Conoscenza Cgil. Il quale sottolinea: "Si tratta dell'ennesimo pasticcio e per di più proprio in quel liceo musicale checostituerebbe una significativa novità dei nuovi ordinamenti. Un testo musicalenon è tale se non è completo e che l'autore indicato nella traccia deve essereveramente quello del testo, pena la confusione dei maturandi davanti allaprova". Al ministero fanno notare che la prova è stata predisposta da unconsulente esterno di grande competenza. Prova di Latino - Cicerone, De Officiis, libro I, 88-89 Testo - Nec vero audiendi qui graviter inimicis irascendum putabuntidque magnanimi et fortis viri esse censebunt; nihil enim laudabilius, nihilmagno et praeclaro viro dignius placabilitate atque clementia. In liberis veropopulis et in iuris aequabilitate exercenda etiam est facilitas et altitudoanimi quae dicitur, ne si irascamur aut intempestive accedentibus autimpudenter rogantibus in morositatem inutilem et odiosam incidamus et tamen itaprobanda est mansuetudo atque clementia, ut adhibeatur rei publicae causaseveritas, sine qua administrari civitas non potest. omnis autem etanimadversio et castigatio contumelia vacare debet neque ad eius, qui punituraliquem aut verbis castigat, sed ad rei publicae utilitatem referri. Cavendumest etiam ne maior poena quam culpa sit et ne isdem de causis alii plectanturalii ne appellentur quidem. prohibenda autem maxime est ira puniendo; numquamenim iratus qui accedet ad poenam mediocritatem illam tenebit quae est internimium et parum quae placet Peripateticis et recte placet modo ne laudarentiracundiam et dicerent utiliter a natura datam. Illa vero omnibus in rebusrepudianda est optandumque ut ii qui praesunt rei publicae legum similes sintquae ad puniendum non iracundia sed aequitate ducuntur. Traduzione - E non dovranno davvero essere ascoltati quelli chepenseranno necessario adirarsi duramente con gli avversari e che riterranno checiò sia degno dell'uomo magnanimo e forte; niente infatti è più lodevole,niente è più degno dell'uomo grande e illustre dell'indulgenza e dellaclemenza. In verità presso popoli liberi e nell'equità del diritto, si deveesercitare anche l'affabilità e quella che si dice imperscrutabilità dell'animoaffinché, se ci adiriamo o con coloro che ci avvicinano in un momento inopportunoo ci fanno richieste in modo sfrontato, non cadiamo in una intrattabilitàinutile e detestabile. E d'altra parte si deve lodare la mitezza e clemenza inmodo tale che però, per il bene dello Stato, sia usata la severità, senza laquale una comunità non può essere amministrata. Ogni provvedimento e ognirimprovero deve poi essere privo di offesa e non deve essere rapportatoall'interesse di colui che punisce qualcuno o lo rimprovera a parole, ma aquello dello Stato. Bisogna anche evitare che la punizione sia maggiore dellacolpa e che, per le medesime imputazioni, alcuni siano puniti, altri neppurechiamati in giudizio. Soprattutto poi si deve tener lontana l'ira dal punire;mai infatti chi si accosterà irato a comminare la pena manterrà quella via dimezzo che sta tra il troppo e il troppo poco, che piace ai Peripatetici -e giustamentepiace- a condizione di non lodare l'iracondia e non dire che utilmente essa cisia stata fornita dalla natura . Quella anzi deve essere respinta in tutti icampi e si deve desiderare che coloro che sono a capo dello Stato siano intutto simili alle leggi, le quali sono condotte a punire non dall'iracondia, madal senso di giustizia.

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