Senato, sì al ddl sicurezza
C'è il reato di clandestinità
Alla fine è stato approvato il ddl sicurezza. Iil governo aveva già incassato la terza fiducia del Senato, adesso è passato anche il voto finale e le nuove norme, tra le quali il reato di clandestinità, sono diventate legge. per il modo a cui si è arrivati a questo risultato sono state inevitabili le polemiche della minoranza che vede nell'ampio utilizzo della fiducia un segno di debolezza di un centrodestra che ha i numeri in Parlamento per farne a meno, ma proprio su questo tema è diviso e sconta l'egemonia della Lega Nord. La maggioranza invece la considera come prova della determinazione del governo ad onorare le promesse fatte all'elettorato in tema di sicurezza e immigrazione clandestina. Gli interventi - "Dopo un anno di discussione la fiducia - ha detto Maurizio Gasparri - sottolinea la priorità di un ddl a lungo discusso e che è uno dei capisaldi della nostra azione. Per il capogruppo del Pdl al Senato, il Parlamento ha avuto tutto il tempo per legiferare sulla materia con "arricchimenti e contribui" venuti prima dal Senato e poi dalla Camera. Argomento ripreso dal capogruppo del Carroccio al Senato che ha elogiato l'iniziativa del governo e ha accusato la minoranza di "fare polemiche sterili". "D'altra parte - ha sostenuto Federico Bricolo - sono diventati il partito del no su ogni proposta, pure sui temi come il contrasto all'illegalità tanto sentiti dai cittadini". Sul leit-motiv del "a noi interessano i fatti e il giudizio dei cittadini" diversi senatori, soprattutto della Lega, hanno difeso la scelta del governo. "Pongono la fiducia - ha obiettato Anna Finocchiaro - perché non hanno fiducia che tutti votino allo stesso modo, il centrodestra su questo testo è profondamente diviso". La presidente dei senatori del Pd ha sostenuto che "si sta per approvare uno dei ddl più orribili, inutili e dannosi che siano stati concepiti, la cui inutilità è pari solo alla sua capacità offensiva nei confronti dei più elementari diritti umani: dal diritto al matrimonio, al diritto di far nascere un figlio". Anche per il capogruppo dell'Udc dietro la decisione dell'esecutivo "c'é la paura del voto segreto e la volontà di imporre il pensiero unico leghista". Intanto, anche oggi, il presidente della Camera Gianfranco Fini, pur non commentando la fiducia al Senato si è distinto dal coro di assenso del centrodestra sulla sicurezza sostenendo che "non si può pensare di affrontare il tema dell' immigrazione solo con politiche domestiche" perché "sarebbe come porre francobolli su una parete grande chilometri". "Porterà dolore agli immigrati" - Il Senato aveva terminato le operazioni di voto, che già monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontifico consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti, esprimeva il proprio dissenso per il ddl sulla sicurezza. La nuova legge, secondo Marchetto, porterà “molti dolori e difficoltà” agli immigrati. “Anche se si attendeva questa approvazione – ha proseguito – non possono non essere triste e dispiaciuto, con preoccupazioni per la prospettiva che si apre dinanzi”. Il via libera del Parlamento “porterà a mio avviso molti dolori e difficoltà per persona che, già per il fatto di essere irregolari, si trovano in una situazione di precarietà”.