Cassazione: toccare la collega
senza ebbrezza sessuale si può
Toccare una collega senza alcuna libidine si può. Allungare le mani, adagiare comodamente i palmi sulle terga della vicina di scrivania, oppure sfiorare delicatamente il décolleté con le proprie dolci dita è lecito. Che male c'è, in fondo. Basta farlo in maniera scherzosa. Lo dicono i giudici. E se la Cassazione lo sentenzia, allora va bene così. Tutto nasce dalla denuncia sporta da una donna, 'vittima' insieme alle altre sue colleghe di lavoro delle attenzioni un po' troppo sfacciate, anche se fatte in maniera scherzosa, di Kadri O. Il quale, come modo di fare abituale, senza provare alcuna "ebbrezza sessuale" o senza intenti libidinosi, era solito toccare le proprie compagne di ufficio. Ora la Cassazione ha confermato l'assoluzione dell'extracomunitario dall'accusa di violenza sessuale per la quale, in primo grado, era stato condannato ad un anno e due mesi di reclusione (pena sospesa dalla condizionale). In appello, lo scorso 28 novembre, Kadri era stato assolto, "perchè il fatto non sussiste". Durante il processo era emerso che la stessa parte offesa - come rileva la Cassazione nella sentenza 30969 - "aveva riconosciuto che Kadri O. era solito praticare degli scherzi di cattivo gusto toccando le colleghe di lavoro e così ponendo in essere un comportamento di certo poco raffinato e abituale". Tuttavia le stesse testimonianze avevano confermato che nel comportamento dell'extracomunitario non era ravvisabile, appunto, alcuna libidine in quanto, toccando le colleghe a destra e a manca, "non voleva soddisfare la propria libido". Contro l'assoluzione di Kadri O. è stata la Procura generale della Corte d'Appello di Bologna a fare ricorso in Cassazione per chiedere il ripristino della condanna inflitta in primo grado, il 17 maggio '99 dal Tribunale di Ferrara. Ma il reclamo non ha avuto successo.