Perugia, ragazza scomparsa
Pdl: "Silenzio da squarciare"
Perugia città famosa per la sua cronaca nera. E non pià per la sua prestigiosa università. Perugia che torna alla ribalta perché coinvolta in fatti sanguinosi, e non per i suoi meriti. Il velo di mistero, di silenzio, di omertà di potrebbe dire, che da qualche anno avvolge il capoluogo umbro, non piace al coordinatore provinciale e consigliere comunale Massimo Monni che urla a gran voce: questo è «un silenzio da squarciare». Questo «silenzio» è quello calato nel novembre 2006 sulla città, dopo la scomparsa nel nulla di una studentessa di origini pugliesi. Da allora di Sonia Marra non si sono avute più notizie. E ora il Pdl perugino, attraverso appunto il suo coordinatore provinciale, chiede la convocazione di un consiglio comunale straordinario dedicato alla vicenda. Sonia Marra è «sparita nel nulla e nel silenzio», dice Monni in una nota in cui si dichiara «solidale e vicino al grande dolore della famiglia». La critica più aspra mossa dal consigliere è rivolta agli amministratori di Perugia che «rimangono inermi di fronte ad uno dei tanti casi che portano la città alla ribalta della cronaca nera». Nella sua nota Monni si chiede «cosa hanno fatto le istituzioni perugine per sensibilizzare la cittadinanza e concordare con gli inquirenti una linea efficace per il ritrovamento di Sonia Marra», della quale «nessuno ha più parlato». Per il consigliere del Pdl «è arrivato il momento di squarciare il silenzio su questa scomparsa, sostenendo la famiglia della ragazza e magari anche organizzando un consiglio comunale straordinario per fare il punto della situazione e convogliare tutte le forze disponibili sul ritrovamento della giovane». La studentessa - secondo quanto emerso dalle indagini - viveva da sola in un appartamento a ridosso del centro storico perugino, preso in affitto circa due mesi prima che si perdessero le sue tracce. La casa venne trovata perfettamente in ordine dai carabinieri intervenuti insieme ai vigili del fuoco. Nessun segno di effrazione sulla porta, un libro aperto su un tavolo, maglioni e stivali invernali al loro posto negli armadi. Nell'abitazione gli investigatori trovarono anche il cellulare della studentessa, che sembra comunque ne avesse anche un altro, da quel giorno rimasto spento. Unica anomalia il gas lasciato aperto.