Facebook, bufera sulla Lega
Ma il manifesto è tarocco
Una polemica nata dal nulla, o quasi. Su Facebook un utente registrato sotto il nome di “Lega Nord Mirano” è finito al centro del dibattito politico per un manifesto che campeggiava come foto del profilo e nel quale si leggeva: “Immigrati clandestini: torturateli! È legittima difesa”. Uno slogan che ha fatto infuriare anche l'ex segretario del Pd Walter Veltroni su segnalazione di un'amica di Brescia: “E' contrario a ogni forma di civiltà, prima ancora che alla nostra storia”, ha dichiarato Veltroni aggiungendo che si sarebbe rivolto al ministro dell'Interno Maroni perché venisse levato di torno. Tra gli amici di “Lega Nord Mirano” compare pure Renzo Bossi, il figlio di Umberto, e all'inizio c'era il capogruppo del Carroccio alla Camera, Roberto Cota, che si è cancellato dalla lista: “L'amicizia su Facebook si dà in buona fede a centinaia di soggetti ogni giorno e non si può in alcun modo essere responsabili delle condotte altrui”, si è giustificato il parlamentare. Ma la realtà è un'altra: il manifesto non è mai stato commissionato dalla Lega. Piuttosto è stato realizzato da un vignettista, Mauro Biani, sulla base dei loghi di partito risalenti al 2003. Basta andare sullo spazio web da lui gestito. La pagina di Facebook incriminata, come detto, appartiene a una ragazza nata il 15 aprile 1984 che, tra la musica preferita, ha inserito di diritto il “Va' pensiero” e il libro maggiormente apprezzato è “Il pensiero” di Gianfranco Miglio. E come immagine un manifesto tarocco.