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Dalla Coca Cola fino al baciotutti i falsi miti dei giovani sul sesso

di simone cerroni sabato 31 maggio 2014

2' di lettura

In un era dove il tempo va alla rincorsa della rottura dei tabù sessuali (e non viceversa) e dove sempre più vengono accellerati i tempi per provare la prima esperienza, c'è da chiedersi quanto gli adolescenti ne sappiano a riguardo. Le scuole in materia tacciono e a far breccia nelle menti degli studenti e dei giovanissimi è anche in questo caso dottor Google. Qui, però, è possibile trovare informazioni errate e pericolose. Ad esempio, da un’indagine del 2013, "è emerso che solo il 16% delle ragazze italiane ha ricevuto indicazioni sul sesso nelle aule scolastiche, da insegnanti o educatori". Nel resto d’Europa ci si comporta diversamente e l’educazione sessuale è materia obbligatoria. Cosi, tramite internet si creano flasi miti. Come ad esempio quello riguardo alla Coca Cola, in grado secondo 7 ragazze italiane su 100 dall’età compresa tra 20 e 30 anni,  che questa possa funzionare come contraccettivo. Tutti i tabù delle adolescenti - Questo è solo uno dei risultati di un sondaggio internazionale che ha coinvolto 17 paesi: Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Italia, Corea, Messico, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Ucraina e Usa. I dati del sondaggio sono stati presentati nel corso del 13° Congresso europeo di Contraccezione in corso a Lisbona. Secondo questo studio l’efficacia della Coca Cola come spermicida è solo uno dei tanti pensieri giovanili errati riguardo la contraccezione. Inoltre, per il 31 per cento delle donne italiane un altro sistema contraccettivo efficace è rappresentato dal coito interrotto. Per il 29 per cento di loro, poi è impossibile rimanere incinta durante la prima esperienza sessuale. Infine, l’11 per cento di loro è convinta che si possa rimanere incinta con un bacio. I dati dimostrano la forte ignoranza in materia delle 456 donne italiane intervistate, di cui 151 già madri di un bambino. L'iniziativa - Proprio per via di questa ignoranza, a chiedere di uniformare, sotto questo aspetto, i programmi scolastici del Vecchio continente, al fine di offrire ai giovanissimi informazioni corrette, sono i ginecologi della Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia). Durante il Congresso europeo di Contraccezione hanno sottolieneato come "è auspicabile che il nuovo Parlamento europeo si impegni per introdurre l’educazione sessuale come materia di studio per tutti i ragazzi dei 28 Paesi membri". In Italia l’educazione sessuale non è materia obbligatoria, e ogni istituto può decidere se tenere o no lezioni specifiche. Cos', ha sottolineato Paolo Scollo, presidente Sigo "stiamo perfezionando un progetto che presenteremo al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, per l’educazione a una sessualità consapevole dei ragazzi e per la fomrazione degli stessi insegnanti fin dalle scuole medie. Un progetto - spiega - in cui sarebbe auspicabile anche il coinvolgimento del ministero della Salute e che speriamo possa partire nel prossimo anno scolastico".

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