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Jihad, l'Imam Bilal Bosnic: "In Italia arruolo musulmani alla Guerra Santa. Prenderemo il Vaticano"

di Giulio Bucchi domenica 31 agosto 2014

2' di lettura

"Parlo ai musulmani italiani perché un giorno possano conquistare il Vaticano". L'Imam Bilal Bosnic, dopo aver detto la sua al Corriere della Sera sulle due ragazze italiane rapite in Siria, disegna su Repubblica uno scenario inquietante su cosa si sta muovendo nelle città italiane tra moschee e centri islamici. Più politica che religione, più reclutamento di potenziali terroristi che proselitismo. Fede sì, ma nella Guerra Santa. "Sono stato a Roma e Bergamo, tornerò nel vostro Paese per cercare finanziamenti", spiega Bosnic, oggi di stanza in Bosnia, nel cuore di quei Balcani che da tempo sono il centro nevralgico del fanatismo musulmano in Europa. Il sospetto dei servizi segreti internazionali è che l'Imam sia un "cacciatore di teste" per conto dell'Isis: cercherebbe cioè giovani combattenti da spedire in Medio Oriente, tra Iraq, Siria e Libia, per sostenere militarmente la causa dello Stato Islamico del califfo Al Baghdadi. "In Italia ho visitato i centri islamici, ho predicato, ho parlato alla nostra comunità", a Bergamo, a Cremona, a Roma. "Per noi siete un Paese molto importante", ammette Bosnic, secondo cui "è dovere di ogni buon islamico essere coinvolto in qualche modo nella jihad, combattendo, aiutando, dando assistenza ognuno secondo le proprie possibilità, finanziandoci anche". L'obiettivo è chiaro: "Noi musulmani crediamo che un giorno il mondo intero sarà uno Stato islamico. Anche il Vaticano sarà musulmano. Forse io non riuscirò a vederlo, ma quel momento arriverà, così è scritto. E' questo che spiego ai ragazzi". Bosnic il "reclutatore" ammette che dall'Italia arrivano donazioni per la jihad. Lui, però, non commette alcun reato, e si "limita" a parlare della situazione dell'Islam, a controbattere la "propaganda dell'Occidente" e a "spiegare come stanno davvero le cose". Per esempio, la decapitazione di James Foley si spiega con il fatto che il giornalista americano sarebbe stato "una spia, è risaputo. Nell'Islam è accettabile uccidere un prigioniero se in qualche maniera questo può far paura al nemico. Capisco che può sembrare atroce ma noi stiamo combattendo una guerra". Alla stessa maniera, le attiviste italiane rapite Greta Ramelli e Vanessa Marzullo "stavano interferendo con l'Islam, la loro era una azione di disturbo". I massacri dei cristiani e delle minoranze in Iraq, invece, sarebbero "una bugia": "Il Califfo ha offerto loro di convertirsi all'Islam, e questo lo hanno rifiutato, oppure di pagare tasse aggiuntive, e questo invece lo hanno accettato. Se avessero rifiutato entrambe le soluzioni, allora avremmo dovuto combattere contro di loro. Ma hanno accettato di pagare le tasse. Lo Stato Islamico non li tocca, saranno trattati bene finché pagheremo le tasse come promesso".

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