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Rinascimento bandito: non è africano

di Andrea Cionci venerdì 31 gennaio 2020

3' di lettura

La mamma del politicamente corretto è sempre incinta, si sa, ma stavolta ha partorito uno dei suoi capolavori. Dagli Usa apprendiamo che occorre rivoluzionare urgentemente lo studio della storia dell' arte moderna e contemporanea perché è troppo «bianca, europea ed etero». Non è uno slogan lanciato dal carro allegorico di qualche Gay pride, bensì quanto testualmente riportato da un serioso articolo dello Yale Daily News, il più antico quotidiano universitario degli Stati Uniti, appartenente al prestigiosissimo, omonimo ateneo. Il corso di «Introduzione alla storia dell' arte dal Rinascimento al presente», tenuto per molti anni dal grande studioso Vincent Scully è stato fortemente criticato pochi giorni fa da alcuni studenti che si sentono a disagio «rispetto al canone idealizzato occidentale». Stando al giornale, gli studenti della Yale non ne possono più di studiare "bianchi morti" come Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Correggio, Guercino, Canova, etc. «Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane» sentenziava Calvino e ai ragazzi siamo tutti disposti a perdonare qualche intemperanza. Tim Barringer, invece, l' attuale titolare della cattedra di storia dell' arte, ha 55 anni. Il professore ha accolto le richieste degli studenti dando loro ragione e sostenendo che, in effetti, «mettere l' arte occidentale su un piedistallo è alquanto problematico». Per questo motivo, il suo dipartimento proporrà una serie di altri corsi come «Arte e politica», «Arte globale», «I luoghi sacri» e «La via della seta». Le future classi di studenti prenderanno quindi in esame anche l' arte «in relazione alle questioni di genere e alla razza e affronteranno il suo coinvolgimento con il capitalismo occidentale». Suona un filo più ermetico l' ultimo slancio: «Ci sarà anche un legame con il cambiamento climatico, che diventerà un tema chiave». ARCIMBOLDO E CELLINI Le polveri sottili diffuse dagli scalpellini dell' Algardi? L' inquinamento atmosferico generato dalle fusioni di Benvenuto Cellini? La desertificazione prodotta da Arcimboldo per i suoi ritratti vegetali? Barringer è molto ansioso di sapere cosa proporranno gli studenti. E lo siamo anche noi. In ogni caso, qualunque nuova proposta venga fuori, sarà sempre meglio che studiare il "Marte e Venere" del Veronese, grondante abominevole eterosessualità. Finalmente si eviteranno alla vista la Sacra Famiglia (offensivamente tradizionale) del Parmigianino così come la biondissima, troppo ariana, Venere di Botticelli. NATURE MORTE Mai più le orribili nature morte del Crespi, con tutti quegli animali cacciati e soprattutto, fondamentale sarà bannare "l' Olympia" di Manet, dove una donna di colore è raffigurata razzisticamente nel ruolo di cameriera. La prima in Italia ad accorgersi della perla d' oltreoceano è stata Sabrina Fantauzzi, capo della comunicazione del Vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli che, a mezzo Facebook, ha dichiarato: «La decisione di una delle più autorevoli università statunitensi costituisce un attacco anti-italiano che si somma alla distruzione delle statue dedicate a Cristoforo Colombo. Capiamo che per la superpotenza mondiale sia mortificante constatare la sua ininfluenza nel XV-XVI secolo, periodo in cui l' Europa tutta era irradiata dall' influenza dei Mantegna, Leonardo, Michelangelo, Raffaello. Noi siamo orgogliosi del Rinascimento ma anche del Medioevo e della storia dell' antica Roma. Se gli studenti americani volessero approfondire gli studi della storia dell' arte vengano in Italia dove abbiamo eccellenti insegnamenti e università». Un invito che piacerà a studenti come il 22enne Mahlon Sorensen la cui critica viene citata sullo Yale Daily News:«Se si elimina quel corso onnicomprensivo, per comprendere il canone dell' arte occidentale, gli studenti dovranno seguire più corsi di storia dell' arte. Il che è positivo per la storia dell' arte, ma fa schifo per il resto di noi, che, siamo la stragrande maggioranza delle persone che stanno imparando». Come sottolinea il giovane Mahlon, purtroppo un corso introduttivo deve essere per sua natura "discriminatorio" e non potrà citare, al pari del Cenacolo leonardesco, i mirabili affreschi che, contemporaneamente forse si producevano alla fine del '400 nel Ghana, in Guatemala o in Papuasia. di Andrea Cionci

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