Bossi: "Siamo pronti al voto"
Elezioni anticipate, è scontro
Sindrome da accerchiamento, voglia di andare in piazza e lo spettro delle elezioni anticipate. Questa l'atmosfera che si respira nella politica italiana e soprattutto negli ambienti del Pdl dopo la sentenza sul Lodo Mondadori che condanna la Fininvest a pagare quasi 750 milioni alla Cir di Carlo De Benedetti e alla vigilia della delicata decisione della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano che arriverà martedì. Nei palazzi del potere è tornato prepotentemente lo spettro di una chiusura anticipata della legislatura e di un conseguente ritorno al voto anticipato. A far precipitare le cose, le motivazioni della sentenza di condanna di Fininvest, secondo le quali Silvio Berlusconi è "corresponsabile della corruzione" e che ha scatenato le reazioni di tutto il Pdl che ha parlato di "sentenza politica e a orologeria". Marcegaglia: "Elezioni anticipate? La gente non capirebbe" - «Penso che in un momento di crisi come questo andare ad elezioni anticipate sarebbe una cosa che la gente non capirebbe». Questo il pensiero del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia a chi le chiedeva un commento sull'ipotesi di una fine prematura della legislatura. «Noi – ha spiegato la Marcegaglia a margine dell'assemblea degli industriali di Pavia – abbiamo bisogno di un governo che governi, che faccia le iniziative che servono, quindi auspico che questo (le elezioni anticipate, ndr) non succeda». Il presidente di Confindustria ha poi aggiunto di non essere «d'accordo con logiche al di fuori delle maggioranze che hanno vinto le elezioni. Confindustria – ha spiegato – è da sempre per il bipolarismo, perché chi ha vinto governi e chi non ha vinto faccia opposizione seria». «Auspico – ha concluso la leader degli industriali – che la situazione governativa rimanga quella che è e che soprattutto ci sia la possibilità di fare le riforme di cui il Paese ha bisogno» Bossi: "Noi siamo pronti" - Più sereno rispetto ai propri colleghi di coalizione è sembrato il leader della Lega Umberto Bossi che oggi è intervenuto a Trucazzano (Milano) per una ispezione su una futura grande opera che collegherà Milano via acqua al Po. «Penso che non andremo al voto, comunque noi siamo sempre pronti. Penso comunque che andremo avanti a fare le riforme», ha detto il Senatur che alla domanda se c'è un complotto contro Berlusconi, ha replicato: «È un problema di mafia. Abbiamo fatto leggi fortissime contro la mafia, quindi il rischio era che se la pigliassero con Berlusconi. Le prostitute le muove la mafia». Poi gli è stato chiesto se contro Berlusconi si muove anche la magistratura: «Non so - ha replicato - non penso». E alla domanda se si recherà alla manifestazione che il centrodestra vuole organizzare dopo la sentenza sul lodo Mondadori, ha affermato: «Non ho ancora parlato con Berlusconi» L'Udc attacca: “Deriva da Sud America” – Dideriva “sudamericana” parla invece l'Udc che avverte il governo e ilPdl che con questi comportamenti, come il ricorso alla piazza, siallontanano le possibilità di eventuali alleanze alle prossime elezioniRegionali. «Pare di capire che il Pdl voglia manifestare in piazza perprotestare contro una sentenza civile di risarcimento intentata neiconfronti di una società e poi, se dovesse essere il caso, contro unasentenza della Corte Costituzionale rispetto ad una legge approvata dalParlamento – ha dichiarato Maurizio Ronconi – Ci troviamo difronte ad una tale distorsione delle consuetudini democratiche che faretrocedere la nostra democrazia a livello di quelle sud americane eapparendo in confronto quelle russe campionesse di liberalità. Sonocomportamenti che obiettivamente allontanano non di poco le possibiliconvergenze con l'Udc». Casini: "Elezioni anticipate? Magari..." - Sulla stessa linea di Ronconi anche il leader dei centristi Pier Ferdinando Casini.«Che i partiti della maggioranza pensino a promuovere unamanifestazione popolare a sostegno del governo e si scaglino controinesistenti complotti è il segno di un disorientamento inquietante», hadichiarato Casini, che ha aggiunto: «Chi ha cento voti di maggioranzain Parlamento deve governare e risolvere i problemi del Paese.Ricorrere a diversivi può sembrare tutt'al più ricostituente ma, aguardarci bene, è solo il segno di un'impotenza politica seria. Almenoquanto la minaccia, che pare riecheggiare da più parti, di possibilielezioni anticipate». «Non servono scorciatoie: ricorrereanticipatamente alle urne è sempre un fattore importante di democrazia,perchè interpellare il popolo è la corretta soluzione davanti alledifficoltà della maggioranza. Noi – conclude – siamo pronti a questaeventualità che, per quanto ci riguarda, non può che essere un auspicio».