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Grasso: "C'è stata trattativa

tra Stato e Cosa Nostra"

emanuele satolli
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“Iltentativo di trattativa tra Cosa Nostra e potere politico ha salvato lavita a molti esponenti politici”. A sostenerlo è il procuratore nazionale antimafiaPiero Grasso che è tornato sull'argomento dopo il deposito presso la procura diPalermo del “papello” (documento che conterrebbe le richieste avanzate dai capimafiosi allo Stato). “È processuale il contatto degli ufficiali del Ros, MarioMori e Giuseppe  De Donno, con (l'exsindaco di Palermo)Vito Ciancimino. Ed è processualmente accertato che allamafia, in cambio della resa dei vertici, cioè della cattura di Riina e BernardoProvenzano, fu offerto 'un ottimo trattamento per i familiari', un 'ottimotrattamento carcerario' e una sorta di 'giusta valutazione delle responsabilità',per dirla con le parole dell'allora capitano De Donno", ha detto ilprocuratore nazionale antimafia.   Latrattativa ha salvato la vita di alcuni politici - Grasso sostiene che secondole ricostruzioni degli inquirenti, i capi mafiosi e in particolare Riina,avrebbero progettato alcuni attentati (compreso uno contro lo stesso Grasso,che però non fu realizzato) per fare pressione in favore della trattativa, edice che anche l'attentato di via D'Amelio contro il giudice Paolo Borsellino ela sua scorta “potrebbe essere stato fatto per 'riscaldare' la trattativa”. All'inizio,ha detto il procuratore, i mafiosi “pensavano di attaccare il potere politicoed avevano in cantiere gli assassini di Calogero Mannino, di Claudio Martelli, GiulioAndreotti, Carlo Vizzini e forse mi sfugge qualche altro nome. Cambiano obiettivoprobabilmente perchè capiscono che non possono colpire chi dovrebbe esaudire leloro richieste. In questo senso si può dire che la trattativa abbia salvato lavita a molti politici".”Nella recente storia italiana - conclude Grasso - icontatti tra potere legale e illegale non sono stati rari”.

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