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Gratta e Vinci, "se perdiamo ci ammazziamo". E la madre uccide figlia con una siringa: sei anni dopo...

lunedì 13 luglio 2020

1' di lettura

Una storia, raccapricciante, che era piombata da Palermo parecchi anni fa. Una storia di disperazione e morte, quella di una madre e di una figlia che avevano affidato la loro sopravvivenza a un Gratta e Vinci. "Se vinciamo mille euro non ci ammazziamo": come ricorda palermotoday.it sarebbe stato questo il patto tra le due, Anna ed Elisabetta Cipresso, madre e figlia. Ma il grattino non era vincente e così la madre, di 67 anni, avrebbe fatto un'iniezione di farmaci alla figlia, letale, per po tentare il suicidio, il tutto in una stanza dell'Hotel Archirafi di via Lincoln, nel lontano 19 luglio 2014. Ora, le richieste della procura dopo una lunga indagine: 6 anni di carcere per Anna Cipresso, a cui viene contestato il reato di omicidio del consenziente, ossia di aver ucciso con quell'iniezione la figlia che le chiedeva di essere ammazzata. La difesa della donna sostiene la tesi del vizio di mente, della "follia a due" condivisa da madre e figlia. 

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