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Coronavirus, maxi-focolaio a Treviso: "Non ci separano", la testimonianza-choc degli immigrati

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Non siamo tenuti separati”. Gli immigrati del centro di accoglienza di Treviso scaricano la responsabilità del maxi-focolaio veneto su operatori e responsabili dell’ex caserma Serena di Casier: “Nessuno di loro è venuto a parlare con noi, sono loro che devono tenerci separati, nessuno di noi ha opposto un rifiuto”. La testimonianza raccolta in diretta su Rete 4 da Stasera Italia non fa altro che rafforzare la teoria di Luca Zaia, secondo cui queste strutture sono “non soltanto fuori dalla storia e dalla realtà, ma lo sono ancora di più da un punto di vista sanitario perché aggregazioni del genere non sono in linea con le norme anti-coronavirus”. E infatti al momento il centro di accoglienza di Treviso sono 244 i positivi tra migranti e operatori: “Io sto bene - ha raccontato il ragazzo intercettato da Stasera Italia - ma alcuni miei amici no. Il nostro problema è che non ci dividono, non siamo noi a non volerlo come dicono alcuni giornali”. 

 

 

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