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Viviana Parisi e Gioele Mondello, il giallo delle scarpette blu. I soccorritori: "Lì c'eravamo già stati, non le abbiamo viste"

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"Qui c'eravamo già passati". Il ritrovamento di Gioele Mondello, i cui resti straziati sono stati ritrovati a Caronia a 700 metri da dov'era il cadavere della madre Viviana Parisi, porta con sé un carico infinito di dolore, ma anche rabbia  e dubbi. Come riporta Repubblica, i soccorritori della Protezione civile quella radura a margine dell'autostrada A20 Messina-Palermo l'avevano già battuta. Ma quel giorno non avevano visto nulla: non  i resti, le ossa del tronco e del femore, dietro una boscaglia, in cui si è imbattuto un volontario, carabiniere in congedo, armato di falcetto. "Un dono di Dio", ha definito quel ritrovamento. Ma soprattutto non avevano visto le scarpette blu, adagiate sotto un albero, la maglietta azzurra e i pantaloncini bianchi che hanno permesso il riconoscimento per ora ufficioso a Daniele Mondello, padre stravolto dal dolore. E le polemiche sulle operazioni di ricerca sono già innescate. 

 

 

 

"Le zone vanno esaminate a vari livelli - difende il lavoro dei propri uomini Ambrogio Ponterio, del comando provinciale dei vigili del fuoco di Messina -, ci sono tratti in cui si cerca una persona viva, altri in cui si cerca qualcosa di più. È arrivata questa persona che è un conoscitore dei luoghi: aveva un falcetto che gli consentiva di passare dove riescono a intrufolarsi gli animali selvatici". Già, gli animali selvatici: l'autopsia su quel che rimane del piccolo forse permetteranno di fare luce su una domanda cruciale per risolvere, almeno in parte, questo giallo: il corpo del bimbo di 4 anni è stato dilaniato dagli animali prima o dopo la morte?

 

 

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