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Matteo Salvini: filippino prende a coltellate i passanti, agente spara e lo uccide. "Nessuno osi prendersela con la polizia"

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Un filippino di 45 anni è morto a Milano, dopo aver perso la testa e aggredito con un grosso coltello da cucina i passanti in via Sulmona (zona Corvetto, periferia Sud-Est della città). Gli agenti hanno cercato di immobilizzarlo e nel parapiglia un poliziotto ha sparato, uccidendolo. 

"Spero che adesso nessuno se la prenda coi poliziotti, che sono stati costretti a intervenire per evitare altra violenza - ha commentato a caldo Matteo Salvini, leader della Lega ed ex ministro degli Interni -. Una preghiera per il morto con l’auspicio che le Forze dell’Ordine vengano dotate della pistola ad impulsi elettrici che viene usata in molti Paesi in tutto il mondo (ma ancora non in Italia)". Salvini, che oggi è al governo e non nasconde l'intenzione di piazzare un esponente leghista come sottosegretario al Viminale, per "marcare da vicino" la ministra Luciana Lamorgese, rilancia così un suo vecchio cavallo di battaglia, la sperimentazione sui taser già avviata quando al Viminale sedeva lui, durante il governo Conte 1. 

La vittima aveva precedenti per reati contro la persona e droga. Secondo quanto ricostruito, poco dopo la mezzanotte di lunedì il 45enne si è scagliato più volte contro dei passanti armato di coltello e poi contro i poliziotti, che lo hanno individuato nascosto dietro una siepe. Gli agenti hanno cercato di bloccarlo e farlo desistere con l'uso dello sfollagente. Nell'indietreggiare, il capo pattuglia è caduto a terra sbattendo la testa ed è rimasto a terra. 

 

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