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Massimo Galli, le intercettazioni con il candidato che "spingeva": gli diceva che voto dargli

Massimo Sanvito
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I telefoni sono bollenti, prima del concorso per il ruolo di professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell'apparato digerente all'Università Statale di Milano. Da un capo della cornetta c'è Massimo Galli, primario del reparto di malattie infettive all'ospedale Sacco e professore ordinario presso il dipartimento di Scienze biomediche dell'ateneo meneghino, nonché sessantottino fiero e idolo della sinistra che tanto aspirerebbe a mettere le mani sulla sanità lombarda; dall'altro c'è Agostino Riva, protetto dell'infettivologo col vizio delle ospitate televisive, aspirante candidato alla cattedra della Statale (che otterrà nel febbraio del 2020). Le telefonate tra i due sono finite all'interno dell'inchiesta della Procura di Milano, che li vede entrambi indagati insieme ad altre 31 persone in merito a presunti concorsi pilotati nel mondo accademico. Alcune intercettazioni darebbero la cifra del sistema messo in piedi per aggiustare le nomine. Sarebbe Riva a indicare a Galli il punteggio che deve dargli la commissione giudicatrice, di cui il professore faceva parte.

 

 

SU MISURA
Non solo. Sarebbe sempre lui a decidere i "sub criteri" che vanno inseriti nel bando, ritagliati su misura. Un modo, secondo i pm Luigi Furno e Carlo Scalas, con cui si poteva bypassare l'ostacolo delle "mediane", ovvero il numero delle citazioni in articoli scientifici che erano più alte per il candidato concorrente, Massimo Puoti, direttore del reparto Malattie infettive dell'ospedale Niguarda di Milano, sentito ieri per ore dai magistrati come testimone. Ovviamente gli eventuali reati sono tutti da dimostrare, ma l'ipotese dell'accusa è chiara: è facile far vincere chi vuoi, se le regole del gioco le stabilisci tu. Martedì, appena scoppia la notizia dei concorsi truccati, Puoti non esita a esprimere pubblicamente la sua stima nei confronti di Massimo Galli «come professionista, medico e docente». Mentre finiscono nel registro degli indagati, oltre al professore star televisiva e a Riva, anche la segretaria dello stesso prof e altri due componenti della commissione giudicatrice: il professore dell'Università La Sapienza di Roma, Claudio Maria Mastroianni, e la professoressa dell'Università di Palermo, Claudia Colomba. Avrebbero attestato che il «prospetto contenente i punteggi attribuiti fosse il risultato del lavoro collegiale della commissione e che fosse stato predisposto nel corso della riunione telematica» del 14 febbraio 2020, ma stando all'indagine «in realtà, tale documento veniva concordato solo successivamente da Riva e Galli». Era il giugno del 2019 quando fu bandita la procedura per il posto da docente incriminato. In quanto presidente della commissione, Galli avrebbe condizionato l'intera gara per penalizzare Puoti e favorire Riva, falsificando anche il verbale della riunione della commissione visto che i punteggi sarebbero il risultato di quanto pattuito in separata sede. Per questo l'infettivologo è accusato pure di falso ideologico, oltre che di associazione a delinquere. Ma questo non è l'unico episodio sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti.

 

 

ALTRI EPISODI
Aprile 2020, sul piatto c'è un posto di professore di ruolo in Igiene generale e applicata, scienze infermieristiche e statistica: lo vince Gianguglielmo Zehender. Ma ci sono ombre, si parla della predisposizione di «un medaglione che potesse favorirlo» e «allontanasse» gli altri aspiranti. Due mesi dopo spunta una procedura di selezione per l'assunzione per otto mesi di quattro biologi da assegnare all'Unità malattia infettive del Sacco. Ma salta: Maria Rita Gismondo, titolare del laboratorio di microbiologia e pure lei sentita ieri dai pm, minaccia di denunciare tutto. Galli è accusato anche di falso ideologico in relazione a un altro concorso del luglio 2020, per professore di seconda fascia all'Università di Torino. Settimana prossima toccherà a lui chiarire la propria posizione con i magistrati.

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