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Roma, inferno di fuoco: dove è scoppiato il rogo, dalla procura filtrano voci inquietanti

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Ci è voluta un'intera notte di lavoro per tenere a bada il rogo che ieri è scoppiato a Centocelle a Roma. Le squadre di vigili del fuoco sono corse ai ripari dopo che le fiamme hanno distrutto almeno tre autodemolitori, provocando una nube di fumo nero composta da sostanze tossiche e visibile per chilometri. Intanto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine. 

 

 

 

Per il momento i magistrati non escludono alcuna pista, nemmeno quella dolosa, anche se è ancora presto per ipotizzare moventi mafiosi. Stando alle testimonianze dei residenti raccolte dal Corriere della Sera, le fiamme si sarebbero sviluppate verso le 16 e 30 in uno spiazzo erboso piuttosto ampio che fino ad alcuni anni fa ospitava le baracche del campo nomadi Casilino 900 prima dello sgombero e che poi è stato abbandonato. Da lì l'incendio si è spostato per circa 300-400 metri fino ai primi autodemolitori ed è poi diventato ingestibile quando ha incrociato carburanti, pneumatici e oli combustibili di migliaia di veicoli e pezzi di ricambio.

 

 

 

"L'incendio si è sviluppato in una zona che in passato ha ospitato campi nomadi e da anni attende essere recuperata, sulla quale abbiamo avviato con i nostri Dipartimenti Ambiente e Rifiuti un lavoro di pulizia iniziale finalizzata alla successiva caratterizzazione e bonifica - ha detto l'assessore comunale all'Ambiente Sabrina Alfonsi -. Questo ennesimo incendio, l'ultimo della lunga serie che sta funestando questa difficile estate romana, ci spinge ad accelerare il lavoro che stiamo facendo con le Associazioni e i Comitati per la riqualificazione e la fruibilità del Parco di Centocelle".

 

 

 

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