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Riccione, il dubbio della madre di Alessia e Giulia: "Inspiegabile", qualcosa non torna

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"Tante domande che rimarranno senza risposta. Erano due ragazze molto responsabili, non mi spiego": è ancora incredula Tatiana, la madre delle due sorelle originarie di Castenaso nel Bolognese uccise da un Frecciarossa a Riccione domenica all'alba. La donna, separata da circa un anno dal marito Vittorio Pisanu, sarebbe rientrata ieri mattina da Bacau in Romania, dove vive dallo scorso dicembre insieme a sua madre. Tatiana adesso, come riportato dal sindaco di Castenaso, sarebbe devastata da un "dolore immenso". "Credo che le parole non possano descrivere ciò che provo dentro al cuore", avrebbe aggiunto.

 

 

 

Intanto continuano a essere tanti e irrisolti i punti oscuri della vicenda. Pare che le due sorelle di 15 e 17 anni, Alessia e Giulia, avessero convinto il papà a farle andare in discoteca la sera prima della tragedia. "Io non volevo che andassero. Ma loro hanno insistito, insistito... Mi hanno preso per sfinimento. E alla fine ho ceduto, ho detto sì", questo quanto il signor Pisanu avrebbe confidato a uno dei suoi più cari amici. Alla fine il padre avrebbe accettato, ma a condizione che sarebbe andato lui a prendere le figlie a Riccione. Poi purtroppo è andata diversamente.

 

 

 

Stando alla ricostruzione degli agenti della Polfer dell’Emilia-Romagna, sarebbe stata la più piccola, Alessia, a chiamare il padre verso le 6 del mattino col telefono di un ragazzo di 24 anni conosciuto in discoteca: "Tranquillo papà. Il mio cellulare è scarico, a Giulia lo hanno rubato. Va tutto bene, stiamo andando in stazione e torniamo a casa". Dopo il loro ingresso in stazione, però, non si capisce ancora cosa sia successo. Pare che la prima a scendere sui binari sia stata Giulia. Secondo qualche testimone, avrebbe guardato il Frecciarossa che le stava andando addosso, mentre secondo altri avrebbe guardato dall'altro lato. Poi in un secondo momento Alessia l'avrebbe seguita, forse per avvertire la sorella del pericolo. 

 

 

 

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