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John Elkann, crolla l'impero? "Occultamento, accordo sull'eredità annullabile"

Roberto Tortora
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Che fine hanno fatto i quadri dell’Avvocato Gianni Agnelli? È ciò che si chiede anche la sorella Margherita Agnelli, che è anche la mamma di John Elkann, il presunto possessore delle opere. Il numero uno di Exor si è rivolto al Tar ed ha avuto ragione nel non esser costretto a rendere pubblico l’elenco delle opere d’arte di cui è in possesso.

Ciò, in realtà, può far comodo anche alla donna, perché in questo modo il ministero della Cultura non può rivolgersi ai carabinieri del nucleo per la tutela artistica. Secondo le leggi italiane, infatti, le opere di particolare pregio devono essere “notificate” dal proprietario e denunciate alle Belle arti, vincolandole qualora siano ritenute di “interesse nazionale”.

 

In realtà, un elenco dei capolavori della Collezione Agnelli venne già stilato alla fine del 2003, in sede di “spartizione” dell’eredità, dopo la morte dell’Avvocato. Il duca di Beaufort, aristocratico mercante d’arte di Gianni e Marella, ha redatto all’epoca un elenco di 309 opere, attribuendo loro un valore molto basso. In realtà le opere più prestigiose, i capolavori, erano circa 150 in più. E forse ora sono appesi sulle pareti delle case di Elkann o nei caveau di Ginevra, Zurigo e Chiasso.

E c’è una discrepanza emersa dall’elenco fatto da Margherita Agnelli al momento della scomparsa di sua mamma. La prova che ci sia stato un occultamento e che quindi l’accordo sull’eredità è annullabile. Una questione non di poco conto e che, a cascata, potrebbe mettere in discussione la leadership dell’impero di John Elkann...

 

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