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Le Olgettine? Se si attaccano a Silvio Berlusconi anche da morto

Andrea Valle
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Nella sua esperienza politica, Silvio Berlusconi ha dovuto affrontare a cadenza periodica quella giustizia ad orologeria che mandava in sollucchero la sinistra, per niente estranea al meccanismo mefitico: ad ogni azione del Cav corrispondeva una reazione della magistratura, un copione perfino stantio. Oggi che Berlusconi se n’è andato, siamo certi che non sarebbe stupito di “ammirare” come la lealtà nei suoi confronti non sia migliorata, né che i suoi avversari, o comunque chi gli è gravitato attorno in qualche modo, non riescano a lasciarlo in pace neppure da morto.

 


La lettera arrivata nei giorni scorsi ad alcune ragazze, le cosiddette Olgettine (molte di loro ospiti delle «cene eleganti» di Arcore), con cui l’Immobiliare Dueville annuncia lo sfratto in quanto, con la scomparsa del Cavaliere, anche il contratto in comodato d’uso della casa da lui prestata loro è estinto a far data dal 31 dicembre, è stata seguita da una controreplica di carte bollate: «È un dono» e fa parte «di un accordo risarcitorio». Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli, due delle giovani assolte nel processo Ruby ter, dopo la richiesta di restituire le ville gemelle a Bernareggio, in Brianza, dove da anni vivono gratuitamente per volere dell’ex premier, non ci stanno, o meglio, vogliono starci... nella casa. Tanto che la Guerra, per dimostrare che si sia trattato di un regalo «in virtù della loro lunga e virtuosa frequentazione», diffonde (questa sì una mossa che di elegante non ha veramente nulla), tramite i suoi legali, gli avvocati Federico Sinicato e Nicola Giannatoni, un audio di un colloquio che risale al 2015 tra lei e il leader di Forza Italia, nel quale lui le spiega che in quel momento non poteva intestarle la casa perché sarebbe stata «corruzione». Salvo poi, davanti alla richiesta di prometterle che sarebbe stata sua, dirle «sì te lo giuro sui miei figli, sui miei cinque figli. Il comodato subito,e appena finisce il processo e i nostri avvocati danno il via libera, te la intesto».

 


E Alessandra Sorcinelli, interpellata da alcune agenzie di stampa, parlando al telefono dallo studio del suo difensore, Luigi Liguori, annuncia: «Stiamo pensando a iniziative perché c’era un accordo risarcitorio che doveva essere redatto dopo il processo per evitare strumentalizzazioni. Gli eredi stanno infangando la memoria del loro padre che più di una volta ha espresso il desiderio di risarcire i danni a noi ragazze. Siamo state vittime di un attacco mediatico durato 12 anni, solo perché siamo state vicino a lui. Io sono sicura che se fosse ancora vivo non avrebbe permesso questo scempio». Certo, una soluzione sarebbe rivolgersi proprio a quella sinistra che ha per anni indicato le Olgettine a modello di non-riferimento, simbolo a suo dire della depravazione del berlusconismo, e poi le ha consacrate quali testimoni giudiziarie per tentare proprio di affossare il Cavaliere. Con l’aria che tira, non stupirebbe che qualcuno dalle parti del Pd si preoccupasse della loro sorte. In effetti, oltre alla casa, alle ragazze la famiglia Berlusconi sta tagliando i viveri: dopo la cacciata da ville e appartamenti, sono stati sospesi gli ultimi vitalizi, 2500 euro mensili, di cui alcune beneficiavano ancora. Qualcuno le aiuti...

 

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