Guerra santa

Fuori dal Coro, "predicazione e armi: conquisteremo Roma". Islam, il nemico in casa

L'Islam violento? E' già tra noi, in Italia, e annuncia la conquista di Roma. Il servizio di Fuori dal coro, su Rete 4, dovrebbe rendere chiaro a tutti, anchi ai fautori del "dialogo" (persino con i terroristi) come non serva andare in Medio Oriente, tra i miliziani di Hezbollah e Hamas, a Teheran in mano agli Ayatollah o tra i fondamentalisti dello Yemen per capire come il vero obiettivo del mondo musulmano integralista sia prendere l'Occidente. 

Costanza Tosi, inviata di Mario Giordano, telecamera nascosta in mano conduce i telespettatori nei "buchi neri" delle città italiane, i luoghi di preghiera clandestini o i semplici negozi di quartiere, in cui si annidano i veri pericoli. "Ma non vedete? Roma è già conquistata", spiega con calma serafica un tranquillo signore di fede islamica, in apparenza un immigrato perfettamente "integrato".

 

 

"Dopo la guerra nel mondo arriva l'Islam", "L'Islam arriva fino a Roma", ripetono alcuni fedeli. E così scrive la tradizione musulmana, che guarda a Roma e al Vaticano come punto di partenza per la conquista dell'Occidente. 

 

 

"Li conquisteremo con la predicazione e le armi", sono le parole del predicatore e deputato di Hamas Yunis al Astal, che venerdì scorso durante un sermone ha arringato i fedeli: "Molto presto per volontà di Allah Roma sarà conquistata come fu conquistata Costantinopoli com'è stato profetizzato dal nostro profeta Muhammad (Maometto, ndr)". 

 

"Fu Maometto stesso a dire che dopo Costantinopoli anche Roma verrà sottomessa all'Islam, tutti i musulmani ne sono convinti, o tramite la guerra o tramite la predicazione", ricorda Magdi Cristiano Allam, musulmano convertito al Cattolicesimo e tra i massimi esperti del magma fondamentalista.