Il caso

Treviso, la professoressa che inneggiava a Hitler contro gli ebrei sarà licenziata

Le scuse e la cancellazione immediata della frase choc contro gli ebrei non sono bastate. Secondo quanto riporta il Gazzettino è stato avviato l'iter per il licenziamento della professoressa di matematica dell'istituto internazionale H-Farm di Roncade, in provincia di Treviso, autrice del post che conteneva il messaggio: "Andate all’inferno, Hitler aveva ragione su di voi ebrei". Una scritta a corredo di una stories pubblicata su Instagram rimasta solo per poco tempo sul suo profilo privato, scoperta e poi immortalata in uno screenshot da una studentessa.

La segnalazione è così arrivata alla scuola, che, nonostante le scuse della docente, in una nota ufficiale aveva quindi annunciato la sospensione formale dalle attività lavorative, oltre ad assumere "tutte le misure necessarie per garantire il benessere della comunità scolastiche".

 

 

Hanane Hammoud, insegnante di matematica al secondo biennio delle superiori e originaria del Libano, ha ammesso tutto "rendendosi conto della gravità del fatto" e scusandosi con gli alunni durante un incontro alla presenza anche degli altri docenti e del preside dell’istituto, Conan De Wilde. Un errore, ha spiegato la docente, dovuto non alla rabbia ma al dolore per quanto sta avvenendo in Palestina a causa del conflitto con Israele.

La motivazione non è stata però sufficiente a evitarle il provvedimento disciplinare. "Siamo stati informati riguardo a un messaggio pubblicato su un profilo privato da parte di uno dei componenti dello staff della scuola, che va contro i nostri valori. Condanniamo il linguaggio estremista e vogliamo spiegare il nostro approccio alla costruzione della tolleranza in una scuola internazionale. Frasi che istigano all’odio o che minimizzano le sofferenze di individui o gruppi - ha sottolineato il preside in una nota - sono inaccettabili in qualsiasi circostanza".

 

 

Sul caso si era espresso anche il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Validatara, affermando che "odio razziale e discriminazioni di ogni tipo sono incompatibili con i principi della nostra scuola che è la scuola costituzionale, improntata al rispetto della persona".