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Tempesta solare, CME Cannibale minaccia la Terra: l'allarme della Nasa

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L'aurora boreale che qualche mese fa ha colorato di rosa anche il cielo italiano era dovuta a una forte tempesta geomagnetica. Le aurore sono visibili quasi esclusivamente nelle regioni polari, dove è più intensa l'interazione fra il campo magnetico terrestre e lo sciame di particelle provenienti dal Sole, e dunque osservarlo in Italia è stato, a detta di tutti gli esperti, un fenomeno rarissimo.

Che però, a quanto pare, potrebbe ripetersi a breve. Secondo quanto riferisce la Nasa un'altra forte tempesta solare investirà l'atmosfera terrestre intorno alla metà della giornata di oggi, 1° dicembre, e potrebbe essere sufficientemente intensa da dare vita allo spettacolo delle aurore boreali, anche a latitudini come quelle italiane, come già successo con la tempesta avvenuta lo scorso 5 novembre, in cui le aurore sono state avvistate pure in Grecia e Turchia.

 

 

"La tempesta geomagnetica potrebbe raggiungere la classe G3 in una scala che va da G1 a G5, la stessa classe dell'evento del 5 novembre scorso, quindi abbastanza forte", ha spiegato, intervistato dall’agenzia Ansa, Mauro Messerotti, professore di Meteorologia spaziale all'Università di Trieste. Stando al parere degli esperti, all'origine della tempesta  - denominata CME Cannibale, CME sta per espulsione di massa coronale - ci sarebbe un potente brillamento solare di classe M9.8, situato poco sotto la classe X destinata ai brillamenti più potenti. "Non è però il brillamento a produrre la tempesta geomagnetica ma la bolla di plasma che viene accelerata dall'eruzione solare, fino a interagire con l'atmosfera terrestre", ha specificato Messerotti. Stando a quanto riferito dalla Nasa e secondo gli ultimi dati del NOAA americano, durante la tempesta un alone di particelle solari sarà liberato a seguito dell’espulsione di massa coronale verificatasi il 29 novembre scorso. 

 

 

Al di là dello spettacolo meraviglioso dell'aurora borale, noi umani dobbiamo attenderci delle conseguenze. Una percentuale di queste grandi masse di plasma potrebbe colpire la Terra, distorcendo il campo magnetico del nostro pianeta. Così per esempio, il terzo polo delle spine elettriche che di solito fornisce alle cariche elettriche in eccesso un posto sicuro dove andare, diventerebbe "come un grande circuito elettrico". E il rischio è che si ottenga effettivamente corrente da terra, ha spiegato Masserotti. A essere vulnerabili sono la rete elettrica, i satelliti, i cavi sotterranei in fibra ottica con guaine di rame, i sistemi di navigazione e Gps, i trasmettitori radio e le apparecchiature di comunicazione. In generale, le tempeste solari non sono dannose per l’uomo, ma un brillamento solare ad altissima energia può colpire gli organismi viventi creando radiazioni dannose

 

 

 

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