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Abbattere i pregiudizi fa vivere meglio soprattutto noi stessi

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Steno Sari
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Viviamo in un contesto sociale caratterizzato da un’enorme diversità. Non sembra quindi per niente strano che individui di diversa estrazione trovino così difficile fidarsi e apprezzarsi l’uno dell’altro. Facciamo fatica ad interagire con persone che differiscono da noi in quanto a mentalità e usanze. Così, anziché apprezzare gli aspetti positivi della diversità fra le persone, tendiamo a soffermarci sulle differenze e ne facciamo motivo di contrasto. Com’è possibile allora abbattere i muri, che impediscono di comunicare con chi ha idee, credenze, cognizioni e costumi diversi dai nostri, e costruire al loro posto dei ponti?

Purtroppo i condizionamenti culturali sono sempre molto forti. Alcuni ci arrivano in maniera diretta, invece molti altri li assorbiamo senza nemmeno accorgercene. Sin dalla nascita alcune usanze ci hanno modellato la vita e il comportamento. Quando abbiamo cominciato a parlare eravamo già figli della nostra cultura e quando siamo cresciuti abbiamo assorbito le abitudini, le credenze e i limiti dell’ambiente di appartenenza.

Se ci pensate, adeguarsi alla propria cultura (derivato di colere, “coltivare”) è un processo che semplifica la vita. Sapere come accontentare i nostri genitori, cosa è accettabile nella nostra società e cosa non lo è, ci permette di prendere decisioni su come comportarci, come vestirci e come trattare i nostri simili. Comunque, ciò che siamo come individui non dipende solo dal nostro retaggio culturale, in quanto all’interno di ogni cultura ci sono differenze tra persona e persona. Siamo il risultato di fattori genetici, delle esperienze che facciamo a scuola e nel mondo del lavoro, degli amici che abbiamo e di un mucchio di altri fattori. In ogni caso, la nostra cultura di appartenenza è una lente attraverso la quale vediamo il mondo.

VALORI E TRADIZIONI
Quello che spesso rende difficile interagire con persone di cultura diversa è che si tende a dare per scontato che la propria idea della vita sia la migliore. Quasi tutti siamo convinti che le credenze, i valori, le tradizioni, l’abbigliamento e pure il concetto di bellezza, nostri o del gruppo a cui apparteniamo, siano corretti, appropriati e migliori di tutti gli altri. Non a caso scegliamo come nostri amici coloro che sono molto simili a noi, che hanno i nostri stessi modi di fare e i nostri stessi valori. Ci fidiamo di loro e li capiamo, ci sentiamo a nostro agio con loro. Così facendo però ci perdiamo qualcosa. Se vogliamo capire il retaggio culturale di chi è diverso da noi, non dovremmo guardarlo con sospetto ma con mente aperta. Così facendo, non solo comprenderemo meglio gli altri, ma anche noi stessi. Saremo pronti a interpretare correttamente i sentimenti e i motivi che si nascondono dietro al comportamento esteriore di una persona. Ricordiamoci però che per comunicare in maniera efficace non basta parlare; bisogna saper ascoltare con empatia e questo ci può arricchire allargando i nostri orizzonti. Con coraggio il muro del pregiudizio si può abbattere: dipende da noi.

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