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Covid, "richiesta molto frequente": cresce l'ansia, cosa sta succedendo nelle farmacie italiane

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Prosegue la risalita di contagi e ricoveri dovuti al Covid, ma la situazione in Italia resta ben lontana dall'emergenza. Eppure, per molti, crescono i timori in vista di pranzi e cenoni di Natale: le feste e le occasioni di raduno sono infatti un veicolo "prediletto" per contagi e infezioni.

In questo contesto, la platea degli esperti si divide tra allarmisti e chi, al contrario, predica il sangue freddo. Tra gli allarmisti, giusto per fare un nome, il senatore Pd, Andrea Crisanti, dall'altro lato della barricata, invece, Matteo Bassetti.

Tant'è, il molti però fanno i conti con un timore crescente: infatti si apprende che ora l'ondata di casi-Covid partita in Italia a metà dello scorso novembre ha avuto ripercussioni anche sulle farmacie. A spiegarlo, interpellato dalla AdnKronos Salute, è Marco Cossolo, presidente di Federfarma, il quale spiega: "Non siamo ai livelli degli anni passati, ma c'è stato un incremento dei tamponi del 20% soprattutto sono stati richiesti, con numeri abbastanza elevanti, i test fai da te. C'è lavoro sull'influenza come è normale in questo momento della stagione".

E ancora, aggiunge che le vaccinazioni Covid "purtroppo non sono mai decollate, neanche in farmacia". E "siamo lontani dai numeri del 2021-2022. Ci sono regioni che hanno fatto meglio di altre, ma il dato generale non è positivo". Secondo il presidente dei titolari di farmacie, "non c'è nessun allarme e credo che sarà un Natale piuttosto tranquillo". Insomma, anche Cossolo si schiera sul fronte opposto rispetto agli allarmisti.

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