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Orte, centinaia di trattori al casello: la protesta degli agricoltori blocca l'A1

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Continua la protesta degli agricoltori in Italia, contrari ad aumento del costo del gasolio, tasse eccessive e difesa dei sussidi europei: in queste ore oltre 120 trattori e oltre 300 agricoltori stanno protestando a Orte, nella provincia di Viterbo, bloccando la viabilità. I manifestanti vicini al casello autostradale hanno deciso di piazzarsi in mezzo alla strada che si trova all'esterno dell'A1, intralciando così le macchine appena uscite dal casello. "Ci avete tolto tutto, almeno fateci mangiare", si legge sullo striscione esposto da chi protesta. Un agricoltore si è sdraiato a terra per qualche secondo. Dopo diversi momenti di tensione, si è reso necessario l'intervento della polizia. La situazione è stata a un passo dal degenerare quando, all'uscita dell'autostrada, gli agricoltori hanno messo in mezzo alla strada una balla di fieno da oltre due quintali. Dopo un confronto con la polizia, però, la balla è stata spostata. 

"Noi vogliamo un incontro con il governo", ha annunciato Tonino Monfeli, uno dei coordinatori degli agricoltori in protesta a Orte. Poi ha aggiunto: "La settimana prossima andremo tutti a Roma per rivendicare i nostri diritti". A fronteggiare i mezzi pesanti, all'uscita del casello, una barriera umana di agenti del Reparto mobile di Roma, che li ha costretti a parcheggiare sulla rotonda. Visto l'elevato numero di mezzi, le aree delle attività commerciali vicine al casello sono state praticamente prese d'assalto. 

 

 

 

Insieme agli agricoltori, durante la protesta, anche tante altre persone in segno di solidarietà. "Continueremo così anche oggi a protestare pacificamente - ha detto alla folla Monfeli - le nostre ragioni sono forti come i nostri intenti ma saremo sempre fedeli alle leggi. Ora noi ci organizzeremo per capire le modalità e i percorsi da fare per arrivare alla Capitale, ma fin da ora posso promettervi che andremo a Roma per chiedere alla premier Meloni e all'Europa il perché di questa situazione che ci sta soffocando".

 

 

 

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