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Se i fan di Greta Thunberg in piazza cantano "Palestina libera"...

Michele Zaccardi
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Giornata di scioperi per il clima in tutta Italia ieri. Ma tra le rivendicazioni dei giovani aderenti a Fridays For Future, la branca italiana del movimento fondato da Greta Thunberg, non c’è solo la lotta ai cambiamenti climatici. La lista infatti è lunga: si va dalla richiesta di un cessate il fuoco in Palestina, alle proteste contro il G7 in Puglia, passando per le lotte transfemministe, fino alla contestazione al Piano Mattei. A Roma una delle manifestazioni più partecipate. Al grido di “Free free Palestine” e con l’accensione di un fumogeno rosso è partito da piazzale Aldo Moro, davanti all'ingresso della Sapienza, un corteo dei collettivi e delle organizzazioni studentesche che è arrivato a piazza della Repubblica. “End Fossil End war. Free Palestine”, recitava uno striscione. I ragazzi, circa 300, sventolano bandiere della Palestina e dei collettivi.

Gli studenti hanno deciso di partire dall’ingresso della città universitaria «dopo i fatti dei giorni scorsi e per mostrare l’unità e la convergenza delle lotte studentesche e cittadine, per la Palestina, la giustizia sociale e quella climatica», ha spiegato uno dei manifestanti. A Milano, invece, il corteo studentesco organizzato da Fridays for Future «per la giustizia climatica» è partito da largo Cairoli. Nella giornata dello sciopero globale per il clima, circa 200 ragazzi sono scesi in strada diretti verso piazza XXIV Maggio. In apertura del corteo, uno striscione con scritto “Free Palestine = climate justice”. Arrivati davanti alla sede Enel in via Carducci, gli attivisti hanno messo in scena fatto un flash mob, accendendo alcuni fumogeni ed esponendo un altro striscione con scritto “Boicotta Enel = climate justice”. I manifestanti sono poi entrati da Kfc in piazza XXIV Maggio, noto fast food statunitense. Al grido di «free free Palestine», hanno portato con sé striscioni e una bandiera palestinese. Al megafono, hanno spiegato che l’azienda è dedita allo «sfruttamento degli animali, inquinando il pianeta».

Gli studenti si sono poi spostati davanti al Mcdonald’s, ritenuto «complice di un genocidio», dove hanno acceso fumogeni. Azioni analoghe sono state fatte davanti a un distributore Eni, dove è stato esposto uno striscione con scritto «Eni boycott tour, stop genocide» e al Museo della scienza. Momenti di tensione si sono registrati a Napoli. Durante il corteo contro il G7 dei ministri degli Esteri che si svolge a Capri, alcuni attivisti climatici, dopo quasi un’ora e mezza di marcia per le strade della città, hanno raggiunto il molo Immacolatella, dove partono i traghetti per l’isola, con l’intento di imbarcarsi. Un cordone di agenti di polizia in assetto antisommossa ha sbarrato la strada ai manifestanti che si erano avvicinati con una serie di gonfiabili a forma di anguria. Le forze dell’ordine hanno respinto i manifestanti utilizzando scudi e manganelli, ma dopo pochi secondi la situazione si è calmata. Non ci sono feriti. Un migliaio di giovani hanno sfilato a Torino dietro lo striscione “Clima pace lavoro”. Altri striscioni attaccavano il prossimo G7 Ambiente che si terrà a Venaria dal 28 al 30 aprile: «Voi siete sette noi 99%. Contro il G7 clima, ambiente, energia. Manifestazione popolare il 28 aprile a Venaria».

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