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Il prof al Tuscolano: "Saluti romani, atti sessuali e battute omofobe in classe", i video choc

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Diventano un caso, mediatico anche politico, i video (pubblicati da Repubblica) che riprendono un professore dell'Istituto Pirelli di Roma, quartiere Tuscolano, mentre si esibisce insieme ai suoi studenti in saluti romani, battute omofobe e razziste. Nelle immagini si vede l'insegnante appoggiato dietro a un ragazzino piegato sulla cattedra, mimando un atto sessuale, in un altro chiude un alunno in un cestino per la raccolta della carta, tra le risate degli altri. Poi un selfie, un autoscatto, con alcuni studenti intenti a fare il saluto fascista. 

Il docente di Storia e Filosofia, secondo quanto riportato da Repubblica che cita la dirigente scolastica Cinzia De Palo, avrebbe avuto "gli atteggiamenti fascisti, gli episodi discriminatori nei confronti di alcuni alunni e i comportamenti inappropriati". Dito puntato sulle autorità scolastiche: quando la vicenda è stata riportata a "coordinatrice di classe, referente del plesso, vicepreside" si sottolinea come "in tanti sapevano" ma l'unica reazione sarebbe stata questa: "Mi ha detto che era vietato fare foto e video in classe e, di fatto, non ha preso provvedimenti". Ora, scoppiato lo scandalo sui socia, l'Ufficio scolastico avrebbe aperto un'inchiesta

Sul conto dell'insegnante, che era già stato nello stesso istituto anni fa, ma non di ruolo, anche vecchie lamentele dei genitori degli studenti, che lo accusavano di essersi dichiarato "apertamente d’estrema destra". Il prof, riporta Repubblica, "penalizzava con voti bassi chi non gli dava manforte". "Quando mi sono arrivate alcune segnalazioni, anche se mai così gravi, io ho avviato tutte le procedure del caso", si difende la preside, che si dichiara "antifascista ma apolitica".  

Si sprecano gli aneddoti sul prof, che avrebbe provocato uno studente omosessuale ("Sei stato al Muccassassina (celebre locale di Roma, ndr)? Quanti ne hai presi?" e un altro di origine filippina ("Gli chiedeva quando sarebbe andato a pulire casa sua"). Oltre a vantarsi di aver visto "i pornazzi" quando era studente, l'insegnante avrebbe fatto pesanti allusioni sessuali a una studentessa, sconvolta per aver dovuto assistere all'atto sessuale mimato con un compagno fatto chinare sulla cattedra: "Perché, a te non piace?", l'avrebbe provocata il professore.

Alla fine, è arrivata la nota della Direzione Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, che oltre a ribadire il suo impegno "nel combattere ogni forma di discriminazione e nel promuovere un clima scolastico inclusivo", esprime "sostegno agli studenti e alle famiglie coinvolte, assicurando loro che lavoreremo incessantemente per ristabilire un ambiente educativo sereno e rispettoso dei diritti di tutti". Nel frattempo, la bomba è già deflagrata. 

 

 

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