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Madonna di Trevignano, una statuetta e un quadro sotto la lente: di chi può essere il sangue

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Nuovi sviluppi giudiziari nella vicenda della Madonna di Trevignano, che vede al centro Gisella Cardia, la sedicente veggente che da anni sostiene di ricevere apparizioni mariane. L'indagine, inizialmente archiviata nel 2016, è stata riaperta nel 2023 in seguito a diverse denunce e querele presentate da ex fedeli, un tempo vicini alla donna e alla sua associazione. 

Il procuratore di Civitavecchia, Alberto Liguori, ha chiarito in una nota che l'unico interesse della Procura è accertare eventuali aspetti di natura penale, senza interferire nelle questioni religiose, per le quali si è già espressa l'Autorità ecclesiastica. "Il nostro compito è stato quello di capire se i fedeli si sono sentiti truffati o se hanno agito per ritorsione", ha dichiarato Liguori, sottolineando che la presunzione d’innocenza rimane valida per tutti gli indagati.

 

 

 

Nel frattempo sono stati disposti nuovi accertamenti su una statuetta raffigurante la Madonna e su un quadro del Cristo sequestrati dai carabinieri. Secondo quanto riportato dal procuratore, le indagini tecniche condotte in passato su questi oggetti avrebbero mostrato "incertezze di metodo", sollevando dubbi sugli esiti investigativi. Questo ha spinto la Procura a rivedere gli accertamenti. L'attenzione sul caso si è riaccesa nei mesi scorsi, quando una persona in tv ha rivelato che tra i parrocchiani circolava la voce secondo cui le tracce di sangue repertate sulla statuetta della Madonna e sul quadro del Cristo sarebbero appartenute proprio a Gisella Cardia. Questo il dettaglio che ora sarebbe sotto esame.

 

 

 

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