Nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, c'è una svolta. La nuova indagine ha rivelato una traccia di Dna maschile sul tampone orale prelevato dal corpo della vittima. Disposto dal Gip Daniela Garlaschelli, il maxi incidente probatorio ha permesso, dopo diciotto anni, di analizzare il tampone autoptico. La genetista Denise Albani ha isolato una quantità significativa di materiale genetico maschile, ma i primi raffronti escludono che appartenga ad Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara condannato a 16 anni, o ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima e attualmente indagato per omicidio in concorso. La traccia, denominata “traccia 33”, non corrisponde nemmeno al profilo di “Ignoto 2” trovato sotto le unghie di Chiara, né a quello rilevato sull’impronta di quattro dita sulla porta della cucina di casa Poggi.
Questa scoperta potrebbe essere cruciale per l’indagine condotta dai carabinieri di Milano e dalla Procura di Pavia, suggerendo la presenza di un altro individuo sulla scena del crimine. L’ipotesi di più persone coinvolte è supportata dalla relazione autoptica del dottor Marco Ballardini, che indicava l’uso di due armi diverse (da punta e da taglio). I dati grezzi del Dna sono stati consegnati alle parti il 3 luglio 2025, ma la “traccia 33” è stata dichiarata inutilizzabile dalla famiglia Poggi per identificare Sempio, aprendo nuovi scenari investigativi.