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Università, irruzione a Milano

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Formigoni: occhio ai tagli

Albina Perri
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Nonostante l'approvazione del decreto Gelmini sulla scuola le proteste non accennano a placarsi. Soprattutto all'università. Un centinaio di studenti degli atenei milanesi, infatti, hanno fatto un "assedio culturale" al Politecnico, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, cui avrebbe dovuto partecipare anche il ministro dell'Istruzione, la cui assenza era stata però annunciata fin da venerdì scorso. Appena prima che prendesse la parola il rettore Giulio Ballio, un paio di studenti sono entrati nell sala con uno striscione che recitava "Voi baroni preoccupati, noi studenti disoccupati". "Combattiamo per gli sprechi dell'Università... riconquistiamo un futuro" recita invece il volantino di 'Azione Universita' che i ragazzi hanno sparso per l'aula. A 'fronteggiare' i contestatori sono stati alcuni studenti che, inneggiando al Rettore Giulio Ballio, hanno esposto striscioni con scritto "Non è tempo di sospendere, ma di costruire. Non serve uscire in piazza ma entrare nel merito" e "Date voce ai veri studenti. Non scioperiamo ma studiamo". Alla cerimonia di inaugurazione ha preso parte anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che ha invitato "al ripensamento" sui tagli previsti per l'Università. "La razionalizzazione deve avvenire puntando sulla qualità. Non ci possono essere tagli del turn over e dei finanziamenti uguali per tutti". "Abbiamo già fatto tutta l'economia del caso e il nostro futuro dipende dai finanziamenti e della decurtazioni. Possiamo fare di tutto anche arrivare a chiudere il Politecnico", ha aggiunto Ballio.  a proposito della protesta è intervenuta anche Lotta Studentesca, movimento giovanile di Forza Nuova, che in una nota ha dichiarato: "Aspettiamo che si inizi a parlare di riforma dell'università, ma avvisiamo Berlusconi e la Gelmini che nelfrattempo le proteste continuano e che se tale annunciata riforma sarà sulla stessa scia di quella della scuola primaria, non daremo tregua all'esecutivo.Gli studenti sono stanchi di essere presi in giroe questa volta fanno sul serio". Ma non è solo Milano a protestare contro il governo. E mentre a Torino si apre una nuova settimana di mobilitazione, Ancora, Catanzaro e Reggio Calabria hanno organizzato lezioni in piazza, Genova ha fatto suonare la sirena della seconda guerra mondiale come allegoria dell'emergenza scolastica e universitaria in apertura del Festival della cultura, manifestazione dei saperi organizzata oggi e domani al Palazzo Ducale come forma di protesta degli universitari. A Firenze, martedì e mercoledì, docenti e ricercatori si  improvverannoi lavavetri e distribuiranno volantini per spiegare perchè sono contrari alle norme introdotte dal governo che riguardano la riduzione del finanziamento pubblico al sistema universitario. Anche il rettorato di Roma Tre, come Milano, è stato occupato simbolicamente. Protagonista un gruppo di studenti di Azione universitaria, organizzazione di destra vicino ad An.

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