Francesca Donato, ex europarlamentare della Lega e oggi vicepresidente della Democrazia Cristiana, contesta la chiusura delle indagini sulla morte del marito, Angelo Onorato, trovato senza vita il 25 maggio 2024 a Palermo, con una fascetta di plastica stretta al collo, nel sedile di guida della sua auto. La Procura ha ipotizzato il suicidio, ma Donato rifiuta questa tesi, sostenendo un omicidio legato alla sua attività imprenditoriale. "Io e i miei figli abbiamo bisogno della verità. E quello che emerge dal fascicolo d'indagine sono fatti dirimenti che fanno escludere che Angelo possa essersi ucciso.
Qualcuno gli ha stretto quella fascetta al collo", afferma a Repubblica.Donato evidenzia anomalie: "Non sto parlando da moglie straziata dal dolore e in preda all'emotività dei fatti", ma cita l’assenza di impronte sulle fascette, né di Angelo né di altri, nonostante "Angelo è stato ritrovato morto, sul sedile di guida dell’auto con la cintura di sicurezza allacciata, e non aveva guanti". Si chiede: "Come potrebbe essersi stretto quella fascetta senza lasciare le sue impronte?".
Angelo Onorato, l'ultima telefonata: "Sono in compagnia", le foto cancellate
Un'altra clamorosa svolta sul caso Onorato. Foto cancellate, anche di recente, messaggi e dati eliminati dal telefon...Sostiene che l’assassino indossasse guanti. Inoltre, l’autopsia rileva ecchimosi compatibili con uno "strangolamento eteroindotto". Una "novità sconvolgente" emerge dalla perizia: uno sportello posteriore era semiaperto alle 11:07, movimento che Angelo, dalla sua posizione, non poteva aver causato.Donato rivela anche i timori del marito: "Angelo negli ultimi tempi aveva paura, era pressato da persone che, per alcuni impegni che aveva preso, avanzavano pretese che lui non intendeva assecondare". Aveva confidato: "C'è qualcuno che mi potrebbe ammazzare". Con l’avvocato Vincenzo Lo Re, Donato si opporrà all’archiviazione, chiedendo: "Chiederemo che le indagini continuino".