La conferma arrivata dalla perizia indipendente del tribunale - secondo cui il Dna rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi appartiene ad Andrea Sempio - dà ulteriore linfa al nuovo filone d'inchiesta sul delitto di Garlasco. E ancora, emergono nuovi dettagli dalle tabelle biostatistiche che la perita dell’incidente probatorio, Denise Albani, ha trasmesso ieri, mercoledì 26 novembre, alle parti coinvolte nella riapertura dell’inchiesta.
Secondo quanto appreso e rilanciato da LaPresse, l’analisi della compatibilità tra le tracce genetiche prelevate dalle unghie della giovane uccisa il 13 agosto 2007 e il profilo Y di Sempio è stata effettuata utilizzando una banca dati di oltre 39 mila aplotipi appartenenti alla popolazione dell’Europa occidentale. Il confronto, quindi, non si è basato sul più limitato database nazionale italiano, che conta appena 5.638 profili e che la stessa Procura di Pavia considera insufficiente per uno studio statistico affidabile. Un campione enorme necessario per rendere le conclusioni ancor più circostanziate.
Albani — perita della Polizia scientifica — ha fatto ricorso al database denominato "Western European Metapopulation", parte dell’archivio internazionale YHRD (Y-STR Haplotype Reference Database), il più completo al mondo per la ricerca di aplotipi paterni. Il ricorso a un campione più ampio ha permesso di calcolare la probabilità di origine del profilo maschile, parziale e misto, rilevato sul quinto dito della mano destra e sul primo della mano sinistra di Chiara.
Sulla base di questi calcoli, risulta più probabile che le tracce appartengano a Sempio e a un secondo uomo non identificato, piuttosto che a due soggetti totalmente ignoti e privi di qualsiasi relazione con lui. Le tabelle inviate alle parti non contengono conclusioni interpretative, in attesa dell’elaborato finale della perita, che sarà depositato entro il 5 dicembre.