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Telecom congela le procedure di mobilità per i 3700 lavoratori

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L'incontro con i sindacati e il Governo rallenta i licenziamenti. Ma l'accordo tra le parti deve esserci entro 15 giorni

Roberto Amaglio
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Sembrava un altro tassello della terribile crisi occupazionale che affligge il mercato italiano. I 3700 lavoratori che la Telecom minacciava di licenziare, però, possono per ora tirare un sospiro di sollievo. È bastato infatti un tavolo di lavoro condiviso tra l'azienda, i sindacati e i rappresentanti del Governo per scongiurare l'immediato licenziamento di massa. "E' stata raggiunta un'intesa per ritirare le procedure di messa in mobilità e di licenziamento dei lavoratori”, ha affermato sollevato il ministro del lavoro Maurizio Sacconi. Se non si può parlare di fumata bianca, tuttavia il risultato sembra essere buono. Dall'incontro, infatti, è emerso che Telecom Italia congelerà le procedure per la mobilità dei 3700 lavoratori, ma in 15 giorni si dovrà trovare un accordo con i sindacati sugli esuberi previsti nel piano industriale per il prossimo triennio. Reazioni contrastanti – A dimostrazione che la situazione resta fluida, le due parti hanno accolto l'incontro in maniera diversa. Se l'amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè, si è detto "ottimista" sulla riuscita dell'accordo in quanto "abbiamo verificato la disponibilità del governo per attenuare l'impatto sociale delle procedure e quella dei sindacati per un negoziato", il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha chiesto chiarezza all'azienda. “Quello che ci interessa è capire le intenzioni di Telecom circa gli   investimenti nella rete che si sta impoverendo sempre di più". Il piano industriale attualmente in vigore, infatti, parla di procedure per la messa in mobilità di 3700 lavoratori per il 2011, a cui si sarebbero sommati altri 3100 lavoratori nel 2012. Appare alquanto difficile che quindici giorni di trattative possano cancellare con un colpo di spugna un ridimensionamento simile.

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