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Imam di Torino, la sinistra tocca il fondo: "Una casa e una nuova città per Shahin"

di Alessandro Gonzatomartedì 16 dicembre 2025
Imam di Torino, la sinistra tocca il fondo: "Una casa e una nuova città per Shahin"

3' di lettura

Il premio “dichiarazione tragicomica” di giornata, da fuoriclasse qual è, lo vince Ilaria Salis, già Santa patrona delle case altrui ma anche pasdaran pro-Pal e ora pure degli imam: «La figura di Shahin è un punto di riferimento, un elemento di dialogo con la comunità musulmana di Torino e non solo».

Il capo della comunità islamica torinese, da ieri libero perché la Corte d’Appello lo ha ritenuto «non pericoloso», ha dialogato coi fedeli affermando pubblicamente che «quel che è successo il 7 ottobre 2023» - uccisioni, rapimenti, stupri - «non è una violenza ma una reazione ad anni di oppressione». L’euro-prodigio della Bonelli&Fratoianni ha festeggiato anche con un messaggio sui social, dove al solito – al netto di qualche sfondone – sfoggia una proprietà di linguaggio a lei sconosciuta di fronte alle telecamere, ma di certo non è qualcun altro a scriverle “post” e “storie”: «Fratelli d’Italia e Lega sconfitti su tutta la linea; la loro caccia alle streghe di stampa (stampo, ndr) maccartista è illegittima! Oggi», prosegue l’europarlamentare di Avs, «anche grazie alle mobilitazioni vincono lo stato di diritto e la democrazia».

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IL COMPAGNO D’EUROPA

La spalleggia Domenico Lucano detto Mimmo, collega a Bruxelles e sindaco condannato a Riace: «Per la liberazione di Shahin avevamo deciso di presentare un’interrogazione a risposta scritta anche in sede europea». Tocca alla Cgil. Cosa c’entra il sindacato dei lavoratori con la vicenda dell’imam? Niente, e infatti il sindacato di Maurizio Landini interviene: «Mohamed Shahin è libero perché non è pericoloso». La Cgil esprime «profonda gioia perla liberazione» e ringrazia «tutte e tutti coloro che hanno sostenuto la causa giusta dell’imam e il collegio difensivo per il prezioso lavoro svolto. Ora», si legge nel comunicato, «lo aspettiamo a Torino, la sua casa». E ancora: «Si tratta di una vittoria per la comunità torinese e per lo Stato di diritto. Per la procura l’imam di San Salvario si è sempre impegnato per difendere i valori su cui fonda lo Stato italiano, e le frasi da lui pronunciate, alla base del provvedimento del ministero degli Interni, sono da considerarsi “pienamente lecite”».

Torniamo ad Avs, il cui vicecapogruppo alla Camera, Marco Grimaldi, è in brodo di giuggiole: «La nostra gioia per la liberazione di Shahin dal Cpr di Caltanissetta è immensa, e sappiamo di condividerla con tantissimi torinesi che in queste settimane si sono mobilitati». Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, non vedeva l’ora: «Non passa settimana che il ministro Piantedosi non becchi un ceffone da qualche tribunale del nostro Paese. Oggi succede con la vicenda dell’imam di Torino, rinchiuso illegalmente in un Cpr. È quello che accade a chi non tiene conto delle leggi, che ad esempio libera i torturatori e i trafficanti libici e regala altre motovedette alle milizie di quel Paese, e che su ogni vicenda sulle politiche migratorie o sulla tragedia mediorientale costruisce una narrazione falsa e ideologizzata». Immaginate Fratoianni ministro degli Interni, odi qualsiasi altra cosa, in un ipotetico governo a guida Schlein. A proposito, ecco la dem Debora Serracchiani: «Meloni se la prende coi giudici. Basta vittimismo, rispetti la gente».

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COMPETIZIONE

Il Movimento 5Stelle non accetta di essere superato e rilancia: «Siamo pronti ad accogliere Shahin a braccia aperte. La magistratura ha dovuto porre un argine all’arroganza di una politica che, in maniera sconsiderata e pericolosa, fa della repressione della libertà di parola il suo modus operandi. Oggi, finalmente, la giustizia ha trionfato».

Festeggia, ovviamente, anche l’Unione delle comunità islamiche d’Italia: «Il giudice, nel provvedimento, ha escluso la sussistenza di una concreta e attuale pericolosità, richiamando i princìpi del diritto europeo e le garanzie previste per i richiedenti protezione internazionale».