Imprese: FutureBrand, settore beauty sempre più attento alla diversity
Roma, 30 mag. (Labitalia) - La tutela della 'diversity' è sempre più ai primi posti nelle agende di imprese e brand. Non c'è settore che non si stia misurando con questa realtà, soprattutto in relazione alle nuove generazioni, dai Millennials fino alla generazione Z. E i settori della moda e della bellezza, particolarmente abili nell'intercettare i cambiamenti, hanno saputo anticipare la tendenza mettendo in campo strategie di branding e di comunicazione capaci di coinvolgere tutti i consumatori e di esaltarne le differenze. A evidenziarlo un'analisi di FutureBrand, network globale di consulenza di branding e innovazione, parte di Interpublic Group. Nell'ambito delle sue ricerche sui trend che influenzano e modificano i consumi a livello globale, FutureBrand ha approfondito il rapporto tra 'bellezza' e 'diversità', quest'ultima intesa come un nuovo modo da parte dei consumatori di vivere la 'bellezza' senza stereotipi aspirazionali e senza sottoporsi a rigidi standard estetici come accadeva in passato. Per dar conto della trasformazione in atto, FutureBrand ha utilizzato i dati raccolti dal suo osservatorio internazionale e quanto appreso nel rapporto stretto che la lega a moltissimi brand di primo piano nel settore beauty e in altri mercati. Oggi i brand del comparto beauty, infatti, stanno cercando di dare risposta, per entrare in contatto con la donna 'nuova', non più soggetto passivo delle proposte di bellezza, ma interlocutore attivo, informatissimo e capace di sperimentare nuove beauty routine o make-up 'giocando' con tutorial e chattando con altre persone sui social dedicati alla bellezza e al wellbeing. "Per la prima volta, le donne si sentono davvero libere di fare ed essere ciò che vogliono e di decidere quale obiettivo desiderano raggiungere. Da tutti i punti di vista, anche a livello estetico. L'obiettivo non è apparire tout court, ma affermare se stesse, in modo spontaneo e autentico, avvalendosi di qualsiasi mezzo opportuno e senza perdere la dimensione più ludica del prendersi cura di sé", spiega Elena Tornabene, Client Leader FutureBrand. "Il rifiuto degli stereotipi e dei canoni estetici predefiniti - sottolinea - riguarda anche il mondo della bellezza maschile, che oggi vale 50 miliardi di dollari e continua a crescere a doppia cifra. Anche brand storicamente per 'maschi' e abituati a proporre modelli di virilità senza compromessi, stanno promuovendo uno shift culturale importante e si confrontano con le tematiche legate alla sensibilità e al rispetto delle differenze, fino a ora appannaggio della bellezza al femminile". Se la nuova bellezza risiede nella diversità, i brand della cosmesi hanno, dunque, la responsabilità di rileggere il contemporaneo in un'ottica più aperta e accogliente. Un cambio di paradigma che va incontro anche alle nuove generazioni: i Millennials, consumatori consapevoli, preparati, critici, che scelgono marche che comunicano in modo autentico, ma anche i ragazzi della GenZ, ancora più partecipi, attenti e liberi da stereotipi e dalla necessità di essere etichettati e segmentati, fino alla generazione Alpha, figli dei Millennials, genitori appunto consapevoli e attenti ai temi sociali.