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Edward Luttwak: "Terrorismo islamico, senza prevenzione ci resta soltanto da pulire i marciapiedi dal sangue"

Andrea Tempestini
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A fare il punto sull'allarme terrorismo che ha investito con potenza mai vista prima l'Europa dopo gli attentati di Parigi, ci pensa Edward Luttwak in un'intervista a Il Messaggero. "Il terrorismo - spiega - si può prevenire, ma ci vuole una strategia, e i francesi non ce l'hanno". Parole poco confortanti, quelle del politologo, che punta il dito contro le autorità transalpine: "Costruiscono immensi carteggi, dossier di centinaia di fogli. È un metodo sbagliato. Intercettano qualcuno che sta parlando di jihad, lo schedano, cominciano a raccogliere informazioni, foto, registrano conversazioni. Il loro mestiere è di essere i biografi di questa gente". Al contrario, aggiunge Luttwak, l'Italia "appena sente la parola jihad cala sulla persona che l'ha pronunciata, ne studia il comportamento e cerca di capire se si tratti di persona radicalizzata, e allora cerca subito appigli legali per imprigionarla, per estradarla (...). Quando scremi il serbatoio di possibili terroristi, hai tempo e risorse per seguire quelli che restano nel Paese". Luttwak, infine, sottolinea: "Con il terrorismo, se non si fa prevenzione, l'unica cosa che ci resta da fare è di pulire i marciapiedi del sangue delle vittime". Il messaggio è arrivato, forte e chiaro.

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