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Il Bolshoi sfratta i gatti

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Li "assume" l'Hermitage

Albina Perri
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Mosca - Gli inverni nella capitale russa sono davvero rigidi e sembrano non finire mai. Lo sapevano bene i numerosi gattini che si rifugiavano furtivamente all'interno del celeberrimo Bolshoi, penetrando nell'edificio attraverso il sistema di ventilazione. Ma da quando nel 2005 sono cominciati i lavori di restauro del mitico teatro moscovita, i felini sono andati scomparendo. Anche quando le ristrutturazioni saranno terminate, i gatti non potranno più far ritorno al loro rifugio abituale. Saranno infatti poste delle reti a protezione delle bocche di areazione e, come riferisce l'ufficio stampa del teatro, “non solo i gatti, ma neanche un topo riuscirà più a entrare”. I mici del Bolshoi si sono dovuti adattare e ora abitano gli scantinati dei palazzi vicini. I gatti nel teatro russo erano una consuetudine. Numerosi, in passato,  gli episodi in cui i mici moscoviti passeggiavano tranquillamente sul palcoscenico, anche durante esibizioni importanti, suscitando l'ilarità del pubblico.  Qualcuno potrebbe suggerire ai felini sfrattati di “trasferirsi” al museo dell' Hermitage di S.Pietroburgo. Qui i gatti, ben pasciuti dal personale addetto, vengono usati per tenere lontani i topi dalle opere d' arte, e nei mesiscorsi hanno anche ricevuto una «assunzione» ufficiale da parte dei curatori.

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