Una studentessa di 14 anni ha aperto il fuoco in una scuola a Bryansk, in Russia, vicino al confine con la Bielorussia, uccidendo una persona e ferendone altre 5 prima di togliersi la vita. In un video postato sui social si sente il rumore di uno sparo, a cui seguono scene di panico. Successivamente, il Comitato investigativo russo ha diffuso le immagini dei rilievi delle autorità all'interno dell'istituto scolastico. Dalle indagini preliminari è emerso che la quattordicenne aveva portato a scuola un fucile a pompa che ha usato per sparare ai suoi compagni di classe. Il padre della ragazza è stato interrogato come testimone.
Nel marketing digitale c’è un paradosso silenzioso.
Uno di quelli subdoli, che sembrano innocui… finché non ti accorgi di quanto ti stanno costando.
Ogni giorno guardiamo i nostri numeri: clic, CPC, impression, traffico.
Magari crescono. Magari no.
Ma in entrambi i casi, facciamo una cosa pericolosa: li prendiamo per buoni.
“Abbiamo fatto +8% quest'anno, tutto ok.”
Davvero?
E se il tuo settore è cresciuto del 20%?
Quel +8, improvvisamente, non è più un progresso. È un segnale d’allarme.
Il problema è questo: i numeri, da soli, non bastano più.
Non ti dicono quanto sei forte. Ti dicono solo quanto sei… rispetto a te stesso.
Ma nel business, il confronto che conta è con il mercato.
Ecco perché certe metriche, che sembrano ottime in dashboard, possono essere fuorvianti.
E perché oggi serve un cambio di prospettiva: iniziare a leggere i dati con un nuovo filtro.
Uno che ti aiuta a capire quando investire di più, dove stai perdendo terreno, quali canali stanno funzionando per davvero.
Nel video si parla esattamente di questo.
Di cosa succede quando guardi solo i tuoi dati, e di come una semplice metrica trascurata può cambiare il modo in cui fai strategia.
Di perché alcune aziende crescono, e altre si illudono di farlo.
E del segnale più chiaro (ma spesso ignorato) che il tuo brand ha un problema — anche se le tue campagne sembrano andare bene.
E se vuoi approfondire questo e altri temi fondamentali per chi guida un’impresa con visione strategica, da oggi è disponibile anche il manuale perfetto per l’imprenditore: una guida pratica per leggere i trend, usare i dati e costruire modelli di business capaci di durare.
https://shop.centralmarketingintelligence.it/
Guarda il video firmato Central Marketing Intelligence e scopri perché i tuoi numeri non ti bastano più, se non li confronti con quelli degli altri.
slug:
Momento polemico assai gustoso questa mattina al Senato, dove l'aula di Palazzo Madama è chiamata a votare la fiducia sulla legge di bilancio. La discussone come spesso accade in questi casi è scivolata su argomenti per così dire laterali.
"Voglio ringraziare il ministro Giorgetti per il lavoro che ha condotto insieme a tutto il governo. Perché, probabilmente, grazie a questa legge di bilancio usciremo dalla procedura di infrazione. Ed è un risultato storico per il nostro Paese, perché vuol dire risparmiare interessi sul debito pubblico. Noi abbiamo ottenuto molti risultati in questi anni. Quando si emettono i titoli pubblici c'è la ressa a comprarli. Vuol dire credibilità del nostro Paese", ha detto il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, intervenendo in dichiarazione di voto sulla manovra.
"Le società di rating hanno promosso l'Italia, e quelli che oggi dicono che non contano erano i primi a parlare quando i giudizi erano negativi. Quindi io credo che possiamo essere soddisfatti. Il tasso di inflazione era all'8% nel 2022 e oggi è sotto il 2 per cento. Vuol dire tutelare il potere d'acquisto delle famiglie. I salari devono crescere, è vero, ma in questi anni sono cresciuti più di quanto non fossero diminuiti prima. È una tendenza che dobbiamo incoraggiare. E questo governo, con il ministro Zangrillo, ha rinnovato i contratti di lavoro per tante categorie. Se poi qualche sindacato non firma quei contratti, vuol dire che non vuole gli aumenti retributivi per i lavoratori".
Quindi la battuta fulminante: "Questo governo ha rinnovato decine di contratti di lavoro per tante categorie. Vuol dire miglioramento dei salari, potere d'acquisto. Siamo quelli che hanno tagliato il cuneo fiscale, vuol dire aiutare famiglie e i redditi. Certo dobbiamo fare di più ma non abbiamo comprato i banchi a rotelle. Abbiamo pensato ai bonus libri e a bonus per la scuola, anche paritaria".
Parole che hanno fatto scattare le proteste del Movimento Cinque Stelle. "La lingua batte dove la ruota gira. Voteremo a favore perché l'Italia cresca ancora. Fatevi un giro sui banchi a rotelle", a tagliato corto beffardo Gasparri.
A chiudere la querelle ci ha pensato il presidente del Senato Ignazio La Russa: "Chiudiamo ancora con i banchi a rotelle, sono diventati un cult di quest'aula".
Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev - agenziavista.it
La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona, ha eseguito il fermo di indiziato di delitto nei confronti di 4 cittadini albanesi, di età tra i 25 e i 28 anni, in quanto ritenuti responsabili di furti in abitazione commessi in territorio Veronese. Il gruppo criminale operava in tutti i quartieri cittadini, in orario pomeridiano e serale, adottando sempre la stessa tecnica: dopo aver individuato l’abitazione da depredare, due componenti rimanevano nell’autovettura, allo scopo di sorvegliare l’area circostante, mentre altri due scendevano, muniti di strumenti atti all’effrazione, tra cui anche un flessibile contenuto in un borsone. In pochi minuti, in genere meno di un quarto d'ora, mettevano a soqquadro l’intero appartamento in cerca di monili, oggetti di valore e denaro.
Violente proteste lunedì sera nella capitale dell'Albania, Tirana. In piazza i sostenitori del Partito Democratico albanese che hanno manifestato contro il governo. Alcune molotov sono state lanciate contro gli uffici del primo ministro Edi Rama, provocando degli incendi. Il Partito Democratico Albanese, all'opposizione, ha accusato il Partito Socialista al governo di brogli elettorali e di erosione della democrazia nel Paese, questioni contro cui protesta da mesi.