Catania, il ponte San Giuliano crolla mentre le auto passano. La sinistra attacca il governo

lunedì 18 agosto 2025
2' di lettura

Momenti di terrore a Randazzo, in provincia di Catania, dove il ponte San Giuliano ha iniziato letteralmente a crollare mentre le auto stavano transitando sopra di esso. Le immagini del cedimento del parapetto sono impressionanti. 

Tutto è avvenuto durante una forte ondata di maltempo, il 16 agosto scorso. Il video è stato pubblicato dal deputato regionale siciliano del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola, che ha subito sollevato un polverone politico: "Salvini, visto che ti piacciono i ponti incomincia da questo che a causa del maltempo cade letteralmente a pezzi. Le vere priorità dei siciliani sono avere strade e infrastrutture normali, altro che Ponte sullo Stretto. Le immagini parlano da sole. Giudicate voi", ha scritto il Vicepresidente vicario dell'Assemblea Regionale Siciliana in un post su Instagram.

E mentre l'Anas ha riaperto al traffico il pone sulla strada statale 116 in anticipo di un'ora rispetto al tempo prefissato, a sinistra proseguono imperterriti il loro attacco. "Il crollo del parapetto del ponte di San Giuliano a Randazzo è l'ennesima dimostrazione delle gravi condizioni in cui versano le infrastrutture siciliane. Un ponte strategico, che collega la statale 120 con la statale 116 e che garantisce la viabilità della zona nebroidea verso Catania e Messina, da anni attende interventi di messa in sicurezza mai realizzati. Già danneggiato dall'alluvione del 2021 e ridotto a una sola corsia, è rimasto per quattro anni nell'abbandono istituzionale, tra promesse mancate e immobilismo", accusa la senatrice della segreteria nazionale del Partito Democratico Enza Rando. "Di fronte a comunità che rischiano l'isolamento, a cittadini costretti a convivere con ponti che cadono a pezzi, strade insicure e collegamenti interrotti - prosegue Rando - il ministro Salvini continua a voler spendere decine di miliardi di euro per il ponte sullo Stretto, un'opera faraonica e non prioritaria, costruita sulla propaganda e sull'illusione. La Sicilia non ha bisogno di interventi propagandistici, ma di manutenzione, sicurezza e potenziamento delle infrastrutture esistenti. Le priorità - conclude Rando - dovrebbero essere la messa in sicurezza dei territori e la ricostruzione di ciò che crolla, non il libro dei sogni di chi governa".