Disastro Airbus, trovati i resti
L'esperto: "Esploso in aria"
Sarebbe esploso in aria l'Airbus di Air France scomparso dai radar nella notte tra domenica e lunedì e i cui rottami sono stati ritrovati oggi nell'oceano. Questa una delle ipotesi accreditate dal quotidiano francese 'Le Monde', che cita "specialisti" della compagnia Air France. Secondo il giornale d'Oltralpe i rottami sarebbero stati localizzati su due zone,distanti 60 chilometri l'una dall'altra, situate ad est del luogo dadove l'Airbus ha trasmesso i suoi ultimi messaggi automatici. Ilquotidiano osserva che sarebbe proprio la distanza dei detriti a far suppore ad un'esplosione in aria. Le Monde ricorda che «tuttavia la pista di un attentato non è almomento presa in considerazione dalle autorità francesi, non c'è stataalcuna rivendicazione e il Brasile non è una destinazione sensibile». Per poter capire cosa sia realmente successo, è tuttavia indispensabile attendere il ritrovamento della scatola nera. "Non possiamo escludere che si possa non ritrovare le scatole nere", ha detto il direttore dell'Ufficio inchieste e analisi (Bea), Paul-Louis Arslanian, nel corso di una conferenza stampa presso la sede della Bea a Le Bourget, vicino a Parigi. Arslanian ha spiegato che le scatole nere si trovano in una zona "profonda e montuosa" dell'Oceano Atlantico dove lunedì si è inabissato l'aereo con 228 persone a bordo. "Non è l'unico strumento", ha aggiunto, precisando che in passato si è "già lavorato senza le scatole nere". Tuttavia, il direttore della Bea ha precisato che le scatole nere sono "un mezzo prezioso per le indagini". Il loro recupero, possibilmente in buone condizioni, ci permetterebbe di avere più informazioni e di andare "molto più lontano". Arriva, invece, dal quotidianoportoghese "Journal de Noticias", la notizia che i parenti di alcunevittime avrebbero ricevuto dei messaggi con scritto "Ti amo" o"Ho paura" prima della tragedia. Gli sms sarebbero partitidai cellulari di alcuni dei passeggeri volo Air France Rio de Janeiro-Parigiinabissatosi nell'Atlantico. Inchiesta difficile - L'ipotesi di «Le Monde» arriva al termine di una giornata apertasi conil comunicato dello Stato maggiore delle forze armate francesi in cuisi sottolineava che dopo il ritrovamento dei resti in mare «non c'è piùspazio per dubbi» al fatto che si tratti di quelli del volo AF447. Nelcorso di una conferenza stampa Paul Louis Arslanian, il capodell'organismo di sicurezza dell'aviazione civile ha ribadito che«l'inchiesta non sarà facile, sarà lunga ma noi cercheremo di faretutto il possibile con i mezzi a nostra disposizione». L'inchiesta, haassicurato il capo della Bea, sarà improntata comunque alla massima«trasparenza». Alla conferenza stampa ha partecipato anche ilfunzionario della Bea incaricato dell'inchiesta - che è internazionaleperché avvenuta in acque internazionali, ma è guidata dal paese diprovenienza dell'aereo precipitato - che ha detto che l'obiettivo dimassima è arrivare ad un primo rapporto entro la fine di giugno. E chesono state istituite quattro squadre di lavoro: la prima incaricatadell'operazioni di ricerca del relitto e scatole nere e le altre diraccogliere ed analizzare elementi ed informazioni sull'aereoprecipitato, per individuare eventuali malfunzionamenti originari. Le ricerche - Un aereo francese perla ricognizione marittima, Atlantique 2, ha effettuato un sopralluogo nella zonaindicata dai brasiliani e altri voli sono militari sono previsti per oggi: l'intenzionedei francesi è di individuare con precisione i resti dell'aereo per recuperarela scatola nera e capire cosa sia successo. La cartografia programmata daivertici militari di Parigi verrà completata da un Falcon 50 che decollerà daNatal, in Brasile, e da un altro volo dell'Atlantique 2. Oggi sarà “unagiornata di transizione”, ha detto ancora il comandante francese spiegando che “sipasserà da un'operazione aerea che copre una vasta zona a un'operazione navaleche interesserà un'area più ristretta”. Intanto arriva qualche aggiornamentodalle scatole nere del centro di controllo in Francia: l'aereo avrebbe subito, quandoin Italia erano le quattro del mattino, dei forti sbalzi di quota e seri problemidi pressurizzazione.