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Di Pietro: "Il Pd ci segua"

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Penati: "Più impegno al Nord"

Dario Mazzocchi
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Nel confuso centrosinistra uscito dai ballottaggi del week end, c'è un'unica certezza e porta il nome di Antonio Di Pietro, forte del rafforzamento della sua Italia dei valori tra Amministrative ed Europee. L'ex magistrato si rivolge all'ex alleato, il Partito democratico, e detta nuovamente la linea. "Minzolini? Come Fede" - “Il Pd deve decidere che cosa vuole fare da grande e poi, solo dopo, possiamo parlare di possibili alleanze”, ha dichiarato dopo una conferenza stampa sulla Rai, durante la quale ha speso parole anche per il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, definito “l'Emilio Fede” di viale Mazzini. “Nelle recenti elezioni ha pesato per il Pd l'alleanza con l'Udc? Ma siete sicuri?”, domanda Tonino ai giornalisti che cercano di punzecchiarlo. E si dà pure una risposta: “Mi pare che non sia così e che ha pesato di più l'Idv nelle situazioni in cui si è raggiunto un accordo”. "Il Pd scelga la sua strada" - “Noi abbiamo deciso la strada da percorrere”, ha spiegato chiaro e tondo Di Pietro e a suo avviso “il Pd deve decidere la sua. Il Pd sono mesi che non si fa sentire e del resto non sappiamo neanche con chi parlare. Speriamo che si doti al più presto di una classe dirigente per costruire un'alleanza”. Ma questa Italia dei valori è pronta a tendere una mano al nemico-amico che annaspa? Mica tanto, fa capire il suo leader: “Non li aiuteremo solo basandoci sul principio che andiamo contro Berlusconi, con un Pd che non sta da nessuna parte. Non staremo con un Pd che sta con un piede in una scarpa con l'Udc, un piede in un'altra scarpa, e rischia di rimanere senza scarpe”.  Il Pd a congresso in ottobre - All'interno del Pd, nel frattempo, volano i coltelli dopo la sconfitta a Milano. Il primo a darsi da fare è proprio Filippo Penati che in vista del congresso di ottobre chiede che il partito prenda in seria considerazione l'ipotesi di una “sezione” nordista. Lo ha fatto capire nel corso della conferenza stampa di questa mattina. Guardando i voti, si intuisce che a Milano città il centrosinistra ha preso più voti, un dato che “dimostra che il centrodestra al Nord non è imbattibile”, a patto che il Pd si impegni su temi “come la sicurezza, l'immigrazione e le infrastrutture, senza girare la testa dall'altra parte”. È questo il messaggio “che deve arrivare a Roma”. Penati non vuole assolutamente che il congresso autunnale venga rinviato. “Esiste una proposta politica del Pd al Nord”, ha voluto ricordare a tutti, portando come esempio la rielezione di Zanonato a sindaco di Padova. Ad avanzare l'idea di non ritrovarsi ad ottobre era stato il primo cittadino torinese Sergio Chiamparino, al quale è però stato fatto notare che il congresso di ottobre è previsto dallo statuto. Resta così confermata per il 25 di ottobre la data per le primarie che eleggeranno il segretario. Dario Franceschini, a proposito, ha dichiarato al termine delle riunione di segreteria: “Il congresso di farà in autunno come stabilito dallo statuto”.

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