Il Cav: per battere la crisi
dobbiamo essere ottimisti
Silvio Berlusconi torna a parlare di politica e lo fa nel corso dell'incontro di Farmindustria a L'Aquila, al quale ha partecipato anche il presidente degli industriali Emma Marcegaglia. Un'occasione per chiedere al governo di mettersi al lavoro contro la crisi e dare “segnali forti e chiari” al Paese. Il presidente del Consiglio ha risposto che l'esecutivo si impegnerà per venire incontro alle necessità delle aziende. Una promessa che arriva alla vigilia del Consiglio dei ministri di domani, quando saranno valutate le azioni per la manovra di metà anno. Confindustria in particolare chiede “la detassazione degli utili reinvestiti dalle imprese che per gli industriali sarebbero un segnale molto importante. “Questa crisi si sente”, ha detto il Cavaliere. “Si sente eccome. Forse la parte più negativa però è alle spalle. Forse, anche se non siamo ancora usciti”. “È chiaro – ha proseguito il capo del governo – che i conti delle imprese non sono più quelli di prima”. Però la ricetta per tornare ad essere ottimisti è quella che prevede di liberarsi dalle troppe paure. “Dobbiamo liberarci da questa cappa negativa legata al fattore psicologico della paura”, sono state le parole di Berlusconi. “Ne abbiamo tutti troppa”. "C'è troppa paura" - Bisogna “tornare a consumare”, ha spronato prima di infilarsi nuovamente nei panni di presidente “imprenditore”. “Anche noi lavoratori autonomi e imprenditori, che siamo quelli che rischiano di più, dobbiamo essere ottimisti”. La battuta sulle veline - Per essere ottimista, il Cavaliere lo è, eccome. Al punto che, durante una visita al cantiere di Bazzano, zona colpita del sisma in Abruzzo di aprile, si è lasciata andare a qualche battuta delle sue: “Ragazzi se tutto va bene mi sa che veramente ve le porto le veline, le minorenni, altrimenti ci prendono tutti per gay”, ha detto toccandosi con le mani le orecchie. “E noi porteremo le case”, ha risposto uno dei responsabili del cantiere.