Fiction sottotitolate in dialetto
Contestata la proposta di Zaia
Sotto il cielo d'agosto, la Lega Nord non perde tempo per lanciare provocazioni che suscitano le proteste non solo dell'opposizione, ma anche della maggioranza. L'ultimo in ordine di tempo è stato il ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia, che ha rispolverato la discussione sulle fiction televisive: “La Lega esorta la Rai a mandare in onda le fiction di grande ascolto in dialetto con i sottotitoli – ha detto Zaia -, oppure per chi ha la televisione in digitale, di aggiungere al canale audio anche la versione dialettale. Sarebbe bello se uno dei canali radio fosse interamente dedicato a tutti i dialetti d'Italia con rigorosa par condicio regionale”. “Ferragosto non è carnevale”, gli ha risposto Giorgio Merlo, vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai per il Partito democratico. Ma Zaia nella sua analisi è andato più a fondo: intervistato nella trasmissione ‘Klauscondicio' ha aggiunto che “la Rai non fa nulla per promuovere la cultura locale e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”. “Rai 3 doveva occuparsi della valorizzazione della lingua locale, della storia e della cultura delle diverse realtà regionali ed è invece diventata un canale fortemente ideologizzato che ha altri scopi. Non ci sarebbe nulla di male a presentare un programma in dialetto”. Sottotitoli - “In quei programmi dove si presentano proprio la territorialità e i prodotti tipici – è l'opinione di Zaia -, per esempio, i piatti spiegati con l'idioma locale avrebbero un altro ‘gusto' rispetto all'italianizzazione dei nomi di quei prodotti. Noi eravamo impegnati a difendere gli interessi del mondo produttivo e lavorativo del Nord. Loro facevano i concorsi alla Rai e la maggioranza dei telegiornalisti e dei presentatori sono romani”. "Una fesseria" - Ma se la reazione del centrosinistra era scontata, non è da meno quella di Italo Bocchino del Popolo della libertà: “È un'autentica fesseria, da catalogare nelle boutade estive della Lega”. Fabrizio Morri, capogruppo del Pd sempre in commissione di Vigilanza Rai, prova a buttarla sul ridere: “Quando il Consiglio dei ministri si terrà in dialetto, con tanto di verbali annessi, si potrà discutere di fiction dialettali”. Secondo il segretario nazionale della Destra, Francesco Storace, “Zaia farebbe bene a dare uno sguardo più attento a quello che succede nel suo dicastero”. "Buffonata" - Marco Rizzo, dei Comunisti-sinistra popolare, ha parlato di “buffonata propagandistica”, mentre Pancho Pardi, capogruppo dell'Idv alla commissione Vigilanza Rai ha fatto sapere che “a Zaia dedicheremo la prima pagina del Vernacoliere di questo mese. Se non la capisce, gliela spiegheremo nel suo dialetto” (Il Vernacoliere è un mensile satirico in dialetto livornese). Lando Buzzanca, attore siciliano vicino al centodestra, si è detto avvilito: “Dalla Lega ormai mi aspetto di tutto. Sono sciocchezze inutili”. L'attrice romana Nancy Brilli: “È una provocazione che non so dove voglia portare. Aspettiamo la prossima puntata”.