Il "mistero-Boffo"
dell'articolo su 'Chi'
È proprioun mistero Boffo, Dino Boffo. In agenzia escono alcune anticipazioni di unarticolo scritto dal direttore di ‘Chi' Alfonso Signorini sull'ex direttore diAvvenire e pochi istanti dopo arriva una secca smentita dallo stesso Boffo:non c'è mai stata alcuna intervista con il settimanale Mondadori e con nessun altrogiornale. E in effetti su ‘Chi' non vi è traccia di intervista. Già,perché Boffo l'intervista non l'ha mai rilasciata, racconta Signorini a Libero-news: “Hocontattato Boffo per intervistarlo, ma lui mi ha detto di non poter rilasciaredichiarazioni ad alcun giornale di Berlusconi”. Trattandosi di una telefonata avvenuta tracolleghi, il direttore di Chi decide di riportarla integralmente sulla sua rivista. "Confermo quanto della nostra conversazione telefonica ho riportato su Chi, dalla prima all'ultima parola", ribadisce Signorini. La smentita dell'ex direttore - "Smentisco nel modo più categoricodi aver rilasciato in questi giorni una qualsiasi intervista a Chi o aqualunque altro giornale", ha affermato l'ex direttore del quotidianodella Cei all'Ansa, dopo che Chi aveva diffuso anticipazioni di una intervistaallo stesso Boffo. "Venerdì 4 ottobre - ha spiegato l'ex direttore diavvenire - dietro sua insistenza, ho accettato di parlare al telefono con ildirettore Signorini dal quale nei giorni precedenti era venuta una singolaredichiarazione di solidarietà e questo mi disse che era stato richiamato dal suoeditore". "Immediatamente - ha proseguito - precisai che se maiavessi deciso di parlare con qualche giornale non avrei certo potuto farlo conuna testata riconducibile al gruppo che mi aveva massacrato. Egli insisteva peravere elementi onde fare un servizio di 'riparazione' e io gli dissi dirivolgersi altrove”. Insomma, si è sfogato Boffo, "quelle che mi si attribuiscono sonodichiarazioni semplicemente grottesche sull'attendibilità delle quali ognunopuò giudicare da sé ". "Vorrei solo ricordare - ha puntualizzatoancora - che l'atto temerario condotto da Feltri-Sallusti ha preso le mosse perloro dichiarazione da quanto scritto su Avvenire". Il contenuto dell'intervista - Ma cosa c'era scritto in questafantomatica intervista che è comunque destinata ad andare in edicola? Comparivapiù che altro un monito: “La questione non finisce qui e avrà pesanticonseguenze anche sul fronte politico”, avrebbe detto Boffo che si sarebbemesso a tratteggiare l'ennesimo retroscena sulla vicenda che lo ha vistoprotagonista, suo malgrado. “La cosa più assurda è che per 15 anni ho sempre sostenuto Berlusconi, il suogoverno e molte sue linee politiche. Ho una formazione moderata, eppure inqueste settimane sono diventato un'icona della sinistra”. E ancora: “Berlusconisostiene di non avermi mai conosciuto? Non è vero. Ricordo molto bene il nostroincontro”. "Nessuno ha fermato lo stillicidio mediatico" - “E pensare -rivela Boffo nel colloquio fantomatico - che sono entrato in rotta dicollisione anche con Rosy Bindi perché non rappresentavo l'ala sinistra deicattolici”. In attesa delle scosse, era già partita l'arringa difensiva: “Seanche fosse vero tutto quello che è stato scritto su di me, io mi chiedo: eraeticamente lecito pubblicarlo? Ho parlato con molti dirigenti del PdL e tuttimi hanno assicurato che la questione è volata sulle loro teste. Ma come èpossibile? Come è possibile che per sei giorni di fila, prima delle miedimissioni, nessuno abbia potuto fermare lo stillicidio mediatico?”. Il suo dolore più grande rimarrebbe il male che hanno dovuto subire i suoifamigliari: “Vivo una vita estremamente noiosa sul versante del gossip. Quelloche non perdono è che si sia fatto del male ai miei genitori che sono anziani eche hanno pieno diritto a vivere sereni”. Insomma,le versioni della ‘vittima' e del ‘carnefice' coincidono. Il mistero-Boffo èstato svelato. Mentre Signorini tiene a precisare che mai ha “ricevutorimbrotti da parte del mio editore per il mio editoriale in cui prendevo ledifese di Dino Boffo, né ho mai detto di esserlo stato. Comprendo il duro momento psicologico del collega e posso capire la sua reazione, ma confermo quanto della nostra conversazione telefonica ho riportato su 'Chì, dalla prima all'ultima parola”.