Berlusconi: "Il premier
va eletto dal popolo"
“Il capo dell'esecutivo deve essere scelto direttamente dal popolo. E con lui la forma di governo". Silvio Berlusconi va in pressing sull'elezione diretta del presidente del Consiglio con il capo dello Stato eletto dal parlamento a ruolo di garante o con elezione diretta del presidente della Repubblica. Nel libro "Donne di cuori" di Bruno Vespa, il premier spiega che "sarà il parlamento nei prossimi mesi a definire quale sia il modello più adatto alla realtà italiana" e aggiunge: " Di fatto, è quello che già succede nella costituzione materiale. È ora che la Costituzione formale sia aggiornata e messa al passo con la realtà del Paese'' Secondo il Cavaliere. una distinzione più chiara dei ruoli del governo e del parlamento da quelli di controllo del Capo dello Stato “sarebbe utile”, ma “è giusto e corretto che il Quirinale e il governo mantengano le loro funzioni nell'ambito di una leale collaborazione”. Meno parlamentari – Uno degli obiettivi del governo, aggiunge poi Berlusconi, è la riduzione del numero dei parlamentari: “Questa riduzione – dice - l'avevamo già realizzata nella nostra precedente legislatura ed è stata la sinistra a farla abrogare con un referendum. Comunque ci riproveremo e sono sicuro che ci riusciremo”. A Vespa, che chiede se sarà possibile vedere attuata questa riforma fin dal 2013 o bisognerà aspettare il 2018, Berlusconi replica che “i nostri parlamentari sono persone responsabili; hanno dimostrato molte volte di non anteporre l'interesse personale a quello del Paese. Ma non sarà certo questa -aggiunge- l'unica riforma in cantiere. Dopo il processo civile stiamo riformando il processo penale. Dobbiamo costruire nuove carceri per ventimila detenuti. La situazione delle carceri che abbiamo ereditato – avverte - è disastrosa. Uno Stato civile deve togliere la libertà a chi è stato condannato per aver commesso un reato, ma non può togliergli anche la dignità e perfino attentare alla sua salute. E poi la detenzione deve avere sempre la finalità di rieducare la persona. Stiamo realizzando la riforma dell'università per abolire i ‘diplomifici' e quella della sanità per diminuire la spesa e aumentare la qualità delle cure”. Il capo del governo promette inoltre che “entro l'anno sarà operativo anche il piano casa che consente di ampliare la propria abitazione a chi ne possiede una mono o bifamiliare senza intralci burocratici”. Ottimi rapporti con l'America - Il fiume in piena Berlusconi parla poi della stampa estera e dei suoi continui attacchi e dei rapporti con l'America e gli altri Paesi. Definisce “fantapolitica” le voci che vorrebbero in crisi i rapporti con gli Stati Uniti e i principali Pesi europei a causa dei rapporti così stretti con la Russia e la Libia: "Il nostro governo - spiega il premier - è considerato dalla amministrazione americana un alleato sicuro, leale e forte. Il presidente Obama ha ripetutamente elogiato la mia strong leadership. Quanto ai leader dei maggiori Paesi europei, ho con tutti rapporti di amicizia". Quindi si toglie un nuovo sassolino dalla scarpa: "Per criticarmi, la sinistra dice che pratico la 'politica del cucù', riferendosi a quando ho scherzato amichevolmente con il Cancelliere Merkel - continua Berlusconi - è una definizione di cui vado fiero: sì, faccio una politica estera che tiene in grande conto i rapporti personali con gli altri leader, perché questo consente di avere interlocuzioni dirette, non mediate dalla diplomazia, sulle questioni più delicate, rendendo più facili le intese". "Se l'Italia ha ritrovato prestigio e autorevolezza in campo internazionale - prosegue - lo deve proprio al nostro governo e a questo mio modo di coltivare le relazioni internazionali. Il che non significa rinunciare alla competizione: i capi di Stato e di governo più validi si fanno un vanto di difendere all'estero le imprese del loro Paese e di concludere accordi vantaggiosi per le loro economie nazionali. L'Italia, prima di noi, non l'aveva mai fatto. Ora lo facciamo anche noi, e molto bene". Attacchi stampa estera - Infine Berlusconi lancia un messaggio ai suoi avversari di carta stampata: gli articoli critici apparsi sul suo conto sulla stampa internazionale non hanno affatto indebolito la sua immagine. "Al contrario, se debbo dirla tutta, gli altri leader internazionali che incontro mi fanno i complimenti. Nessuno di noi, mi dicono, avrebbe potuto resistere a un terzo degli attacchi che hanno rivolto a te", conclude poi il presidente del Consiglio. Come a dire: attenzione, più mi attaccate, più i consensi nei miei confronti crescono.