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Fecondazione assistita, a rischio obese e fumatrici

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Secondo uno studio dell'Eshre le complicazioni possono aumentare fino a otto volte

Eleonora Crisafulli
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La fecondazione assistita dovrebbe essere proibita alle donne che bevono, alle obese e alle fumatrici. A sostenerlo è la Società europea di riproduzione umana e embriologia (Eshre), giunta a tali conclusioni in seguito a uno studio sui rischi della fecondazione. L'indagine, pubblicata sulla rivista Human Reproduction, dimostra che stili di vita impropri hanno un effetto negativo sulla procedura. Le linee guida - Sulla base dei risultati emersi sono state elaborate delle linee guida, che non sono vincolanti, ma consigliano ai “medici della fertilità” di rifiutare i trattamenti ad alcuni tipi di donne: «Ci rendiamo conto che si tratta di argomenti delicati, in cui bisogna bilanciare il diritto alle cure con la salute della mamma e del bambino ma l'autonomia della paziente deve essere confrontata dalla responsabilità nei confronti della società e del futuro bambino». I medici dovrebbero respingere le richieste delle aspiranti mamme che hanno un consumo di alcol superiore a “moderato”, a meno che queste non dimostrino la volontà di ridurlo. Anche le pazienti sovrappeso dovrebbero dimagrire prima di ricorrere alla fecondazione assistita, poiché il rischio di complicazioni, come il diabete gestazionale, può aumentare per loro fino a otto volte. A rischi maggiori andrebbero incontro anche le fumatrici.  

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