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Stupri seriali a Roma, via al processo a Bianchini

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"Sono innocente"

francesca Belotti
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Sarà sicuramente in aula. Luca Bianchini, il presunto stupratore seriale che per mesi ha terrorizzato Roma, comparirà oggi davanti ai giudici della settima sezione penale del Tribunale di Roma che lo giudicheranno con il rito immediato, procedura che ha abbreviato i termini processuali consentendo di saltare il parere del Gup. Comincerà, dunque, il dibattimento nel corso del quale i pm Maria Cordova e Antonella Nespola contesteranno all'indagato almeno tre episodi di violenza sessuale in danno di giovani donne avvenuti il 5 aprile, il 4 giugno ed il 3 luglio scorsi in altrettanti garage nei quartieri Ardeatino e Bufalotta, alla periferia di Roma. Bianchini, 33 anni, ragioniere  e detenuto nel carcere di Regina Coeli dal 10 luglio scorso quando fu arrestato dai poliziotti della squadra mobile di Roma, ha sempre respinto le accuse, ma i magistrati in questi mesi hanno continuato gli accertamenti nei suoi confronti.  E' ancora sospettato, ma per il momento senza riscontri, di altre aggressioni a sfondo sessuale. Da alcuni mesi, infatti, gli inquirenti stanno setacciando circa 400 fascicoli processuali già archiviati e riguardanti stupri, molestie e abusi sessuali. Bianchini viene accusato di essere colui che, coperto da passamontagna e con un coltello in mano, si accaniva su donne intente a parcheggiare l'auto in garage o box condominiali. Gli uomini della squadra mobile erano risaliti a lui risentendo molte vittime aggredite con analoghe modalità. Ma ad inchiodare Bianchini, del quale tutti i conoscenti ignoravano quella che gli investigatori hanno definito “la doppia vita”, è stato l'esito del dna compiuto sui reperti di una delle tre donne stuprate tra aprile e luglio. L'accertamento confermò che appartenevano a Bianchini i profili genetici delle tracce biologiche trovate sui reperti. Nel 1997 il ragioniere era stato coinvolto in un procedimento per il tentato stupro di una vicina di casa. Ma riconosciuto incapace di intendere e di volere al momento del fatto, fu prosciolto.

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