Il sindacato dei piloti apre
"Siamo pronti a firmare"
Roma - Alitalia il giorno dopo. All'indomani di unfallimento sul tavolo delle trattative così clamoroso e netto, le polemichecontinuano. Con il ritiro dell'offerta da parte della Cai e in mancanza dinuove iniezioni di capitale, la compagnia aerea, che perde oltre 2milioni di euro il giorno, non sembra in grado di evitare a lungo ilfallimento. Dopo mille contrattazioni, i sindacati che ieri hanno detto no allaproposta della Cai ora sembrano disposti a fare una piccola marcia indietro,ovviamente a certe condizioni. E' di pochi minuti fa la notizia che l'associazionedegli assistenti di volo Anpav è pronta a firmare l'accordo quadro di Cai per la Nuova Alitalia. Loafferma il presidente dell'associazione Massimo Muccioli auspicando che"l'accordo quadro già sottoscritto dai sindacati confederali e l'Ugl vengafirmato da tutte le altre organizzazioni. A che prezzo? L'Anpav ritiene chel'invarianza salariale, a fronte di un aumento della produttività, nel rispettodelle normative vigenti europee, sia però una condizione ineludibile". Nel pomeriggio il commissario Fantozzi ha incontrato le seisigle sindacali (Filt Cgil, Sdl, Anpac, Up, Anpav e Avia) per fare il punto sueventuali ipotesi alternative alla liquidazione della società. Ma come cercaredi salvare Alitalia in queste condizioni? Fantozzi si è proposto di ridurre alminimo i costi e cercare di vendere beni non essenziali della compagnia, comegli immobili. Per questo ha parlato lui stesso di avviare la mobilità per tuttii 19.000 lavoratori di Alitalia e di mettere a terra gli aerei per non pagareil carburante. Ma quanto può durare? Una nazionalizzazione della compagniaaerea è possibile? Il ministro dell'economia Giulio Tremonti lo escludecategoricamente: "Togliamoci dalla testa l'ipotesi di qualsiasinazionalizzazione. Non sono possibili altri interventi pubblici suAlitalia". Nel corso della riunione del Consiglio dei ministri, parlandodel futuro della compagnia di bandiera il titolare di via XX Settembre hamotivato così l'impossibilità di una nazionalizzazione. “L'Unione europea”, haspiegato Tremonti, secondo il resoconto di alcuni presenti, “non loconsentirebbe”. Si tratta, pertanto, di "un'ipotesi assurda". Le sigle sindacali che ieri non hanno detto sì a Cai, ossia la Cgil e i piloti, e lo stessogruppo di imprenditori, cercano di riaprire le negoziazioni e lanciano accoratiappelli ai sindacati “ribelli”. ''Mi appello a Colaninno perché si affidi allargo consenso che ha già ottenuto nel rilanciare la compagnia e mi appelloanche ad Epifani perché non contribuisca ad affossare ulteriormente Alitalia”.Lo ha detto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, che ha poi replicato alleparole di Epifani il quale ha deciso di non firmare l'accordo perché ritieneche la Cgil nonrappresenti i piloti: ''Questa e' una discussione che non si può fare aBisanzio mentre i turchi sono sotto le mura e la stanno distruggendo'', haconcluso. Dello stesso avviso il ministro del lavoro Maurizio Sacconi, chepunta il dito proprio contro la Cgil: "Il ritiro dell'offerta per la nuova Alitalia daparte della società Cai è la logica conseguenza dell'assurda posizioneostruzionistica assunta dalla Cgil in alleanza con le sigle autonome di pilotie assistenti". “Il consiglio dei ministri non può che prendere atto delritiro dell'offerta da parte della società Cai”, ha aggiunto il ministro,“auspicando che comunque si possano aprire nuove possibilità a partire dallastessa società Cai”. “Non credo”, ha poi precisato Sacconi, “che si possaparlare ancora di trattativa perché la Cai ha ritenuto essersi esaurito ogni margine di negoziato”.Tuttavia, per l'esponente del governo, si può parlare “di una riflessione daparte delle organizzazioni che non hanno firmato circa l'assenza di alternativeall'unica proposta sul campo che è quella di Cai”. Nel frattempo la mobilitàaerea di oggi subisce, come è inevitabile, più di qualche disagio. Sono venti ivoli cancellati da e per Fiumicino (13 in arrivo e sette in partenza; la maggiorparte da e per Milano Linate, ma anche per Barcellona, Parigi e Torino), anchese al momento non sono del tutto chiare le cause.